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Ragazza uccisa in via Brioschi a Milano, tranviere non risponde a gip

Cronaca

Ha deciso di avvalersi della facoltà di non rispondere l’uomo accusato della morte della 19enne Jessica Valentina Faoro. Attesa la decisione del giudice: sembra scontata convalida fermo e custodia in carcere. La ragazza aveva chiamato i carabinieri il primo febbraio

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Il tranviere di 39 anni accusato di aver ucciso la 19enne Jessica Valentina Faoro, due giorni fa in via Brioschi a Milano, ha deciso di avvalersi della facoltà di non rispondere. Durante l’interrogatorio di garanzia davanti al gip, quindi, non ha risposto alle domande. L’uomo, che avrebbe anche cercato di bruciare il corpo della giovane, era rimasto in silenzio anche davanti al pm quando è stato fermato. Nelle prossime ore è attesa la decisione della giudice Anna Calabi, ma sembra scontato che convaliderà il fermo e disporrà la custodia cautelare in carcere.

La chiamata ai carabinieri il primo febbraio

L'omicidio della ragazza sarebbe avvenuto nella notte tra martedì e mercoledì nella casa dell'uomo, dove la giovane era ospite. Come anticipato dal Corriere della Sera, è stato confermato che il primo febbraio scorso la giovane vittima chiamò i carabinieri raccontando che, mentre lei dormiva, l'uomo l'aveva molestata e aveva tentato un approccio. La ragazza, raccontando di essere andata via, ha chiesto l'intervento per recuperare le sue cose in casa. In quella casa, però, poi è tornata.

La versione dell'uomo

L'uomo è ora in cella con l'accusa di omicidio volontario. Il pm di Milano Cristiana Roveda ha chiesto la convalida del fermo e la custodia in carcere. Secondo quanto trapelato nelle scorse ore, durante il sopralluogo con gli investigatori nell'appartamento in cui sarebbe avvenuto l'omicidio, l’uomo avrebbe negato di avere tentato un approccio sessuale e avrebbe parlato di un litigio sulla scelta di un film. Una banale discussione, avrebbe detto, che si sarebbe trasformata in tragedia. “Lei mi ha ferito con il coltello. Io ho rigirato il coltello che aveva in mano e l'ho colpita allo stomaco”, avrebbe ammesso il 39enne. Una versione, però, ritenuta poco credibile e sulla quale proseguono le indagini. L'uomo, poi, ha scelto il silenzio sia di fronte al pm sia di fronte al gip nel carcere milanese di San Vittore. La moglie del tranviere, invece, sarebbe completamente estranea all'omicidio. Ne sono convinti gli inquirenti, che l'hanno ascoltata due giorni fa. Poche ore prima dell'aggressione, la donna è andata a dormire dalla madre. Intorno alle 6, poi, l'uomo ha chiamato Atm per comunicare che non sarebbe andato al lavoro perché ammalato ed è andato dalla suocera per riportare a casa la moglie. Insieme hanno chiamato l'avvocato, il 118 e hanno atteso la polizia. Il 39enne avrebbe anche cercato di sbarazzarsi del corpo della 19enne, senza riuscirci.