In Italia un quarto degli omicidi sono femminicidi

Cronaca
Scarpe rosse in piazza Castello a Torino in una manifestazione contro la violenza sulle donne
femminicidio

Il dato fa riferimento agli ultimi 4 anni ed è contenuto nella relazione della Commissione parlamentare sul femminicidio votata in Senato. Calano le denunce di violenza sessuale, aumentano quelle per stalking e maltrattamenti

Negli ultimi quattro anni più del 25% degli omicidi commessi sono femminicidi, con 86 donne uccise solo nel periodo dall’1 gennaio al 30 settembre 2017 e un quarto delle denunce archiviate. È questo il dato che emerge dalla relazione conclusiva della Commissione parlamentare sul femminicidio, approvata martedì 6 febbraio all’unanimità. Nel testo anche varie proposte avanzate dalle parti politiche: dall’introduzione dell’“omicidio di identità” all’aumento dei fondi a disposizione del Piano Antiviolenza.

Aumentano denunce di maltrattamenti e stalking

La relazione evidenzia che, se il numero complessivo di omicidi è in forte diminuzione (dal 2011 al 2016 si è ridotto di circa il 39%), non vale lo stesso per i femminicidi, che sono diminuiti solo del 14%. Secondo i dati, calano anche i reati di violenza sessuale denunciati, mentre aumentano i casi di stalking e maltrattamenti riportati alle autorità.

Violenza sessuale, stalking e maltrattamenti: i numeri

Le denuncia di violenza sessuale sono passate dalle 4.617 del 2011 alle 4.046 del 2016 (circa il 12% in meno), e nei primi nove mesi del 2017 si è registrato un lievissimo ulteriore calo (-0,2%). Le segnalazioni di stalking, invece, sono aumentate del 45%: si è passati dai 9.027 atti persecutori denunciati nel 2011 ai 13.177 del 2016. Anche in questo caso, però, dall’1 gennaio al 30 settembre 2017 c’è stata una diminuzione: rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, le azioni di stalking sono passate infatti da 10.067 a 8.480. Stesso andamento anche per i maltrattamenti: le statistiche mostrano un progressivo aumento delle denunce con 9.294 casi nel 2011 e oltre 14.000 casi nel 2016, con un picco pari a +17% tra 2012 e 2013. Per quel che riguarda il 2017, si è registrato un calo del 9,7% dei casi denunciati nei primi 9 mesi rispetto agli stessi mesi del 2016.

Un quarto delle denunce archiviate

Tuttavia, la Relazione mostra anche come circa un quarto delle denunce presentate contro soggetti noti vengono archiviate. Inoltre, quando si arriva al dibattimento penale le percentuali di assoluzione variano abbastanza sensibilmente sul territorio nazionale, passando da un minimo del 12,6% del distretto di Trento al 43,8% di Caltanissetta.

Le proposte della politica

Nella relazione vengono anche proposte varie misure per contrastare il fenomeno dei femminicidi. Si parla dell’introduzione dell'"omicidio di identità", quando la violenza porta a "lesioni personali gravissime con deformazione o sfregio permanente del volto, specie se consumate mediante utilizzo di sostanze corrosive", come l'acido. Si propone di considerare il femminicidio come un omicidio "consumato per ragioni di genere" e si suggerisce al prossimo Parlamento di rivedere come un delitto doloso le molestie sessuali, specie nei luoghi di lavoro. "Sono necessità condivise da tutto il Pd", evidenzia la senatrice dem Francesca Puglisi, presidente della Commissione. Silvio Berlusconi chiede di prevedere un codice di difesa e auspica modifiche alla legge sulla legittima difesa, Daniela Santanchè chiede che non ci sia rito abbreviato né sconti di pena per chi commette un femminicidio. I Cinque Stelle, con Maria Edera Spadoni, prevedono nel loro programma maggiori investimenti sul Piano Antiviolenza, corsi per l'educazione all'affettività e contro ogni discriminazione a partire dalle scuole medie e incentivi alle aziende che eliminano il gender gap.

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