Morti in corsia a Saronno, chiesti 30 anni di carcere per l'infermiera

Cronaca
Il tribunale di Busto Arsizio (archivio Ansa)

La richiesta è del pm di Busto Arsizio. Laura Taroni è accusata, tra gli altri, anche dell’omicidio del marito e della madre, che sarebbero stati compiuti in concorso con l’amante Leonardo Cazzaniga, medico anestetista

Il pm di Busto Arsizio, Cristina Ria, ha chiesto la condanna a 30 anni di carcere per Laura Taroni, l'infermiera coinvolta con l'ex amante, il medico Leonardo Cazzaniga, nella vicenda delle morti in corsia all'ospedale di Saronno, in provincia di Varese. La donna è accusata degli omicidi del marito, della madre, del suocero e di un'altra serie di reati. Il processo si svolge con il rito abbreviato.

Legale Taroni: "Era evidente sarebbe stata formulata richiesta alta"

La richiesta del pm di 30 anni di carcere è stata commentata subito dall’avvocato di Taroni, Monica Alberti, che ha spiegato: "A fronte di accuse del genere era evidente sarebbe stata formulata una richiesta alta".

Le accuse

Taroni, infermiera al pronto soccorso di Saronno, è imputata con l'accusa di aver ucciso marito, madre e suocero in concorso con l'amante e medico Leonardo Cazzaniga, accusato a sua volta di aver provocato la morte di 11 pazienti in corsia. Secondo l’accusa, nei casi dei decessi dei famigliari di Taroni, il medico anestesista avrebbe somministrato alle vittime dosi letali di farmaci per via endovenosa, in sovradosaggio e in rapida successione. Dopo l’arresto del 29 novembre 2016, il medico aveva respinto le accuse dichiarando di aver somministrato farmaci ai pazienti per alleviare le loro sofferenze. L'11 dicembre 2017, il procuratore della Repubblica di Busto Arsizio, Gianluigi Fontana, aveva dichiarato che altri 18 casi di decessi "sospetti" all'interno del pronto soccorso di Saronno sarebbero stati "sottoposti all'esame dei consulenti".

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