L’uomo ha cercato di aiutare la famiglia Ramacciotti, rimasta intrappolata nell’appartamento interrato durante l’alluvione: “L’acqua arrivava quasi al soffitto, era una trappola dalla quale non si poteva uscire”. FOTO
“Era buio, l’acqua arrivava al soffitto, era una trappola dalla quale non si poteva uscire”. È questo il racconto di Marco Gazzarrini, l’uomo che durante il nubifragio a Livorno ha cercato di aiutare la famiglia Ramacciotti e che è riuscito a salvare la piccola di 2 anni, unica superstite. Il fiume di fango, acqua e detriti li ha sorpresi nel sonno, sfondando porte e finestre, e nonno, padre, madre e una bambina di 4 anni sono rimasti intrappolati.
Il salvataggio della bambina
Gazzarrini racconta di aver sentito le urla di Simone Ramacciotti: “Mi sono precipitato giù, sono entrato nell’acqua alta più o meno un metro e mezzo, sono entrato in casa e mi ha dato la bambina - racconta - Sono uscito e l’ho data a mia moglie che l’ha portata in salvo”.
L’acqua quasi al soffitto
L’uomo poi racconta di essere rientrato nella casa della famiglia Ramacciotti, uno scantinato in viale Nazario Sauro dove ormai l’acqua era a 40 centimetri dal soffitto, insieme al nonno “per aiutarli a fare uscire anche l’altro figlio e la moglie”, ma “quando ho visto che l’acqua superava l’arco della porta d’ingresso e ho capito che saremmo rimasti intrappolati mi sono immerso e sono uscito”.
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