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Incendio Castelfusano: Legambiente, in fumo '65 campi da calcio'

Cronaca
Un'immagine dall'incendio della pineta di Castelfusano (Ansa)

Potrebbe non esistere un'organizzazione dietro ai focolai che si sono sviluppati nella zona nelle ultime settimane. Procura di Roma indagherà sull'ipotesi di reato di incendio doloso. Nelle carte del procedimento anche la posizione del 22enne fermato il giorno del rogo

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Mentre le operazioni di spegnimento sono ancora in corso, e mentre nascono nuovi focolai a Ostia, ai magistrati sono arrivate le prime informative su quanto accaduto nel rogo che, il 17 luglio, ha colpito la pineta di Castelfusano, alle porte della Capitale. La procura di Roma indagherà con l’ipotesi di reato di incendio doloso.

Incendio appiccato da "mani inesperte"

Secondo gli investigatori, il rogo appiccato ieri sarebbe stato innescato da "mani inesperte" e questo elemento porterebbe a pensare che non ci sia un’organizzazione dietro ai vari incendi che sono divampati nella zona nelle ultime settimane.

In fumo l'equivalente di 65 campi da calcio

Un disastro enorme è quello scaturito dalle fiamme della pineta di Castelfusano: tanto che per darne una dimensione oggettiva, Legambiente Lazio parla di "65 campi da calcio" bruciati. Si tratta dell'equivalente dei 45 ettari di pineta bruciati. "Quello di Castelfusano è un disastro annunciato - ha commentato il presidente di Legambiente Lazio Roberto Scacchi - Tutte le persone che conoscono il territorio sanno quanto sia stata scarsamente curata la pineta dalle amministrazioni che si sono succedute nei decenni e lo stato di abbandono nella quale versava, a questo bisogna aggiungere che le numerose vie interne che sarebbero servite anche come tagliafuoco, non hanno potuto minimamente assolvere a tale funzione perché la vegetazione le ricopre in gran parte, nonché l'incredibile assenza sul posto di un presidio antincendio laddove tutti gli anni scoppiano roghi di piccole e grandi dimensioni".

Si indaga su giovane arrestato il giorno del rogo

Nelle carte del procedimento, coordinato dal procuratore aggiunto Nunzia D’Elia, c’è anche la posizione del 22enne arrestato il giorno dell’incendio. Si tratta di un idraulico residente a Ostia che è stato fermato dai carabinieri e che aveva con sé dei fazzoletti di carta e un accendino. Nei suoi confronti, verrà chiesta al gip la convalida dell’arresto.

Assessore all'ambiente: "Perseguiti comportamenti dolosi e criminali"

Intanto, l'assessore all'Ambiente di Roma, Pinuccia Montanari, ha annunciato che oggi  sarà di nuovo sul lugo dell’incendio, per un sopralluogo: "La situazione la teniamo sotto controllo", ha garantito, aggiungendo che "vanno anche perseguiti i comportamenti dolosi e criminali" e che è stata da subito attivata un'istruttoria "per procedere di conseguenza".