Alla Camera ddl contro apologia di fascismo, M5S: "Legge liberticida"
CronacaIl testo propone l’introduzione dell'articolo 293 bis del Codice penale per "definire e ampliare" i reati già previsti dalla Legge Scelba del 1952 e da quella Mancino del 1993. La norma, a firma Emanuele Fiano (Pd), prevede "la reclusione da sei mesi a due anni"
Punire "chiunque propaganda le immagini o i contenuti propri del Partito fascista o del Partito nazionalsocialista tedesco" o chi "ne richiama pubblicamente la simbologia o la gestualità". È questo l’obiettivo della Proposta di legge 3343, che chiede l’introduzione dell'articolo 293 bis del Codice penale. Il testo, che ha come primo firmatario il deputato del Partito democratico Emanuele Fiano (Pd), è approdato in Aula alla Camera. Propone di sanzionare comportamenti come il saluto romano e la vendita di gadget fascisti o nazisti, prevedendo un’aggravante per chi si avvale di "strumenti telematici o informatici".
Parlamentari Pd contro M5S
A proposito del testo, gli esponenti dem David Ermini, Stefano Esposito, Simona Malpezzi, Alessia Morani, Alessia Rotta, con una nota, parlano di "una buona cosa, condivisibile da tutti, visto che l'apologia di fascismo è reato e che troppo spesso i confini che hanno permesso manifestazioni offensive nei confronti della nostra storia a difesa della libertà dal regime nazi-fascista sono stati superati ignobilmente". Ma, aggiungono, "i cari amici a cinque stelle, in commissione prima, hanno avuto il coraggio e la spudoratezza di considerare il provvedimento liberticida".
M5S: provvedimento liberticida
Effettivamente, nel parere espresso in commissione, i deputati di M5s, tra cui Danilo Toninelli e Fabiana Dadone, scrivono che la norma vuole indicare come penalmente rilevanti anche "condotte meramente elogiative, o estemporanee che, pur non essendo volte alla riorganizzazione del disciolto partito fascista, siano chiara espressione della retorica di tale regime, o di quello nazionalsocialista tedesco" e dunque "il provvedimento in esame si palesa quale sostanzialmente 'liberticida'".
In mattinata è arrivata la replica di Renzi, secondo cui liberticida era il fascismo, non la legge
<blockquote class="twitter-tweet" data-lang="it"><p lang="it" dir="ltr">"Liberticida" era il fascismo non la legge sull'apologia di fascismo. Bisogna dirlo al <a href="https://twitter.com/hashtag/M5S?src=hash">#M5S</a>: era il fascismo liberticida. Almeno la storia!</p>— Matteo Renzi (@matteorenzi) <a href="https://twitter.com/matteorenzi/status/884355322583887872">10 luglio 2017</a></blockquote>
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Apologia di fascismo
L'articolo 293 bis, ha l’obiettivo di definire e ampliare le tipologie di condotta che sono configurabili come apologia di fascismo, un reato che è stato introdotto dalla Legge Scelba del 1952, e poi rivisto dalla Legge Mancino del 1993. Proprio perchè, secondo i proponenti, il testo attuale risulterebbe "inefficace". Il saluto romano, ad esempio, per essere sanzionato allo stato attuale è necessario che venga eseguito da almeno cinque persone contemporaneamente e, per essere punito, deve essere dimostrata la manifesta volontà di diffondere l'ideologia fascista.
Carcere fino a due anni
Nel caso in cui la legge dovesse essere approvata, per i singoli, per incorrere in sanzioni, sarà sufficiente "una connessione con le ideologie fasciste e naziste anche solo attraverso la produzione, distribuzione, diffusione o vendita di beni raffiguranti persone, immagini o simboli", o attuare comportamenti che "ne richiamano pubblicamente la simbologia o la gestualità". La norma proposta dai deputati del Pd prevede "la reclusione da sei mesi a due anni" e una "pena aumentata di un terzo se il fatto è commesso attraverso strumenti telematici o informatici".
Predappio e lo stabilimento di Chioggia
Con la nuova norma, ad esempio, i negozi di Predappio (Forlì-Cesena) che ha dato i natali a Benito Mussolini, non potranno più vendere mezzi busti del Duce o le bottiglie di vino che richiamino a slogan del regime, se non vorranno rischiare dai sei mesi ai due anni di carcere. Stesso pericolo che correrebbe la spiaggia di Chioggia, comune della città metropolitana di Venezia, dove il proprietario di uno stabilimento espone cartelli inneggianti a Mussolini e che, nei giorni scorsi, ha suscitato numerose polemiche. La proposta di legge deve comunque ancora passare al vaglio della Camera e, successivamente, del Senato.