Le massime arriveranno nel weekend con picchi vicini ai 40 gradi. Le condizioni non dovrebbero migliorare fino a fine mese. La Sardegna chiede al governo lo stato di calamità naturale
Si annunciano giorni infuocati per l'Italia. Su tutta la penisola è in arrivo un'ondata di caldo africano che porterà le massime del weekend a picchi vicini ai 40 gradi. Secondo i meteorologi si tratta di un'ondata di caldo "più intensa e duratura" delle precedenti, con anomalie significative nei valori delle temperature medie superiori anche di 8-9 gradi rispetto alle medie stagionali, in particolare al Nord, nelle regioni centrali tirreniche e in Sardegna (LE PREVISIONI METEO).
L'anticiclone africano
Principale “colpevole” è l'anticiclone africano che arriverà ad estendersi per circa 4.000 chilometri partendo dal Sahara occidentale e dirigendosi verso la Spagna e l'Europa occidentale. L'ondata di caldo interesserà anche la Francia dove già oggi sui settori occidentali e nell'area di Parigi vige un'allerta arancione per le elevate temperature previste, con picchi di 36-37 gradi. Inoltre nei settori centro-meridionali della Penisola Iberica continuerà ad essere superata la soglia dei 40 gradi a causa di questo costante flusso di aria torrida.
Rischi per bimbi e anziani
Rischio disagi in Italia. I livelli di radiazione Uv solare saranno molto elevati, perché siamo proprio nel momento dell'anno di massima radiazione solare. Nei prossimi giorni si prevedono picchi di 37-38 gradi (venerdì, 38 a Bologna, 36 a Milano e 34 a Roma) e quelle percepite saliranno fino a 39-40 gradi, con possibili effetti negativi sulla salute soprattutto di anziani, bambini e persone affette da malattie croniche.
Sardegna chiede al governo lo stato di calamità naturale
Non si prevedono ricambi d'aria significativi o perturbazioni almeno fino all'inizio della prossima settimana e ciò aggraverà il problema della siccità, già grave a causa delle mancate piogge in primavera, il cui volume è pari all'intero lago di Como. Negli ultimi sei mesi, in particolare, il calo delle precipitazioni è stato di ben il 33%, in pratica due interi mesi di pioggia in meno. All'Emilia Romagna e la Toscana che avevano già dichiarato lo stato di emergenza regionale per la crisi idrica, si sono aggiunte in queste ore anche il Friuli Venezia Giulia e la Sardegna. Quest'ultima ha chiesto al governo lo stato di calamità naturale.