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Cagliari, trovate mine inesplose durante l'operazione Mare aperto 2017

Cronaca
Una veduta del porto di Cagliari

Gli ordigni risalgono alla Seconda guerra mondiale e sono stati individuati nel golfo del capoluogo sardo, nel corso delle esercitazioni della Marina militare. Presto verranno resi inoffensivi

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Sorpresa durante l'operazione denominata Mare aperto 2017 nel Golfo di Cagliari. Cinque mine e un proiettile da artiglieria, risalenti alla Seconda guerra mondiale, sono stati recuperati nel corso dell'esercitazione della Marina militare. Gli ordigni, ancora con l'esplosivo all'interno, verranno resi inoffensivi in coordinamento con il Comando di supporto logistico della Marina, la Direzione marittima e la Prefettura di Cagliari. L'inconveniente non ha bloccato le esercitazioni, che proseguiranno fino al 18 maggio. L'esplosivo degli ordigni, situati a sud-ovest del porto, è ancora in efficienza: solo tre giorni fa erano state trovate altre tre mine, questa volta a sud-est della città. In entrambi i casi potrebbe trattarsi di mine utilizzate a scopo difensivo dalla Regia marina italiana per contrastare incursioni da parte di navi e sommergibili britannici.

Mare aperto 2017, esercitazioni interforze internazionali

Dieci giorni di esercitazioni interforze e internazionali: l'operazione Mare aperto 2017 è partita l'8 maggio 2017 e prevede l'addestramento in comune di unità dell'Esercito e dell'Aeronautica militare assieme ovviamente alla Marina, a gruppi della Nato e della Forza marittima europea. Obiettivo della missione è sperimentare le principali forme di lotta sul mare e la difesa delle navi negli scontri in cui sono coinvolti mezzi aerei e sommergibili. Inoltre Mare aperto si è concentrata sul contrasto delle attività illegali sul mare e sulla gestione di situazioni di crisi.

Proteste dei pacifisti contro Mare aperto 2017 a Cagliari

L'operazione Mare aperto 2017 a Cagliari si era subito connotata in maniera negativa per una serie di proteste organizzate dai comitati pacifisti e indipendentisti. Circa 250 persone infatti hanno manifestato il 16 maggio contro l'"occupazione dell'isola" davanti al palazzo del Consiglio regionale sardo, in via Roma, ossia davanti al porto cittadino.