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Sardegna, l'indipendentista Meloni a processo: "Mai evaso il fisco"

Cronaca
Un uomo tiene la bandiera dei Quattro Mori, durante il referendum per l'indipendenza della Scozia il 18 settembre 2014

L'uomo, da 11 giorni in sciopero della fame, si è presentato l'8 maggio davanti al Tribunale di Oristano per rispondere dell'accusa di false dichiarazioni volte a ottenere il gratuito patrocinio

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False dichiarazioni fiscali per ottenere un patrocinio a spese dello Stato. Questa l'accusa sollevata dalla procura di Oristano nel processo iniziato l'8 maggio a carico di Salvatore “Doddore” Meloni, l'indipendentista sardo presidente della Repubblica di Malu Entu, da lui fondata, e leader del Movimento “Meris in domu nosta” (Padroni in casa nostra).

Processo e sciopero della fame

Meloni, 74 anni, è detenuto nel carcere di Oristano-Massama per scontare due condanne passate in giudicato relative a reati di evasione fiscale. Dal suo arrivo in carcere, undici giorni fa, Meloni sta continuando uno sciopero della fame in segno di protesta contro quella che lo stesso indipendentista continua a definire “una condanna politica”. Questa mattina l'uomo si è presentato davanti al giudice del Tribunale di Oristano, Enrica Marson, difendendosi dalle contestazioni a suo carico in lingua sarda. L'udienza si è aperta con l'audizione di due testimoni del pubblico ministero: un ufficiale e un maresciallo capo della Guardia di finanza oristanese che nel 2010 avevano svolto le indagini. Secondo il racconto dei due finanzieri, Meloni avvrebbe omesso di denunciare circa 13mila euro di proventi dall'affitto di alcuni locali commerciali intestati alla società Malu Entu, di cui lo stesso è amministratore di fatto. "Non possiedo una sola azione della Malu Entu srl – ha sostenuto l'imputato in lingua sarda – e dal 2008 mi occupo solo di politica”. Meloni, che nel processo è assistito dall'avvocato Cristina Puddu, ha contestato di essere stato chiamato in causa in quanto amministratore di fatto della società. Il processo a suo carico è stato aggiornato al prossimo 10 luglio quando verranno ascoltati i testimoni citati dalla difesa.

La vicenda Meloni

Salvatore “Doddore” Meloni si trova in carcere dallo scorso 28 aprile per scontare due condanne già passate in giudicato e relative a crimini di natura fiscale. La pena complessiva ammonta a cinque anni e otto mesi di carcere: i carabinieri di Oristano lo hanno fermato alla fine di un breve inseguimento mentre l'uomo stava andando a consegnarsi spontaneamente per scontare le sue condanne. Questo è stato quanto dichiarato dallo stesso Meloni in un post pubblicato sulla sua pagina Facebook alle 5 e 33 della mattina del 28 aprile, poco prima di essere raggiunto dai militari. Nel suo messaggio, scritto per metà in dialetto sardo e per metà in italiano, Meloni dichiarava: “Sto preparando quanto mi serve da portare in galera perché oggi, mi presenterò davanti al cancello del carcere di Massama". Prima di finire in galera Meloni si era spinto fino a inviare un dossier che riassumeva la sua storia al Segretario Generale dell'Onu António Guterres e alla Corte internazionale di Giustizia sostenendo di essere un “perseguitato politico”.