Rimini, l'autopsia: morta di stenti la donna trovata nel trolley

Cronaca
Un'immagine dal luogo del ritrovamento della valigia (Fotogramma)

Dopo le analisi sul cadavere, si esclude il decesso per asfissia o annegamento. Ancora ignota l'identità della vittima, ma non si tratterebbe della cinese scomparsa in crociera a febbraio. Magrissima e denutrita, "sembrava uscita da un lager"

“Sembrava uscita da un lager”. Ed era magrissima, forse perché denutrita. E proprio la denutrizione potrebbe essere le causa di morte della donna asiatica scoperta all’interno di una valigia abbandonata lungo la banchina del porto di Rimini e ritrovata il 25 marzo. A rivelare i nuovi particolari è stata l’autopsia, eseguita in mattinata. 

 

Escluso decesso per asfissia o annegamento - Gli esami non hanno evidenziato cause esterne che possano aver provocato la morte. È quindi stato escluso il decesso per asfissia o annegamento. Grazie a quanto scoperto con l’autopsia, ora è ipotizzabile che la donna fosse già in fin di vita quando è stata messa da qualcuno all’interno della valigia e che possa essere morta di stenti.

 

Non si tratterebbe della cinese scomparsa in crociera - Dalle indagini emerge anche che il cadavere non avrebbe ancora un nome e che non si tratterebbe di Xing Lei Li, la donna cinese di 36 anni sparita durante una crociera con il marito che, il 20 febbraio, è stato arrestato con l'accusa di omicidio. A portare a questa conclusione sarebbero più fattori. Il primo è quello dell’altezza. La donna ritrovata nella valigia era alta un metro e 73 centimetri, cioè almeno 20 centimetri in più della cinese scomparsa. Il secondo è quello dell’itinerario della crociera su cui la cinese che è sparita si trovava: l’imbarcazione ha toccato luoghi lontani oltre mille chilometri da Rimini. Inoltre, lo stato di sofferenza fisica in cui è stato stato trovato il cadavere non combacerebbe con quello della donna scomparsa.

 

Il ritrovamento del cadavere - Il corpo della donna di origini orientali era stato trovato in una valigia blu, il 25 marzo, dopo che due amici che stavano lavorando alla rimessa in acqua di una barca avevano avvistato il bagaglio. Il cadavere, ripiegato nel trolley, era in stato di decomposizione e la morte sarebbe avvenuta almeno dieci giorni fa. 

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