Eurispes, per metà delle famiglie i conti a fine mese non tornano
CronacaRapporto Italia 2017: si torna a vivere con i genitori e sempre più italiani tagliano sulle spese mediche. Uno su quattro si sente povero, tra perdita del posto di lavoro e divorzio
Metà delle famiglie non riesce a far quadrare i conti a fine mese, italiani che sempre più spesso tagliano sulle spese mediche, più di uno su dieci torna a vivere insieme coi genitori perché non riesce a sostenere tutte le spese da solo e un italiano su quattro che si sente "povero", a causa per lo più della perdita del posto di lavoro o di un divorzio. È la fotografia scattata dall'Eurispes nel Rapporto Italia 2017.
L'indagine è stata condotta su un campione stratificato per genere, età ed area territoriale di 1084 cittadini, tramite questionario tra dicembre 2016 e gennaio 2017.
Ci si indebita anche per le cerimonie - Ha bussato alle porte della banca per chiedere un prestito il 28,7% delle famiglie, ma nel 7,8% dei casi non è stato concesso. Tra chi ha chiesto un finanziamento nell'arco del triennio "il motivo più frequente risulta essere il mutuo per l'acquisto della casa (il 46,8%). Seguono poi la necessità di pagare debiti accumulati (27,6%), il bisogno di saldare prestiti contratti con altre banche/finanziarie (17,9%)", che arriva a pari merito con "il dover affrontare spese per cerimonie (17,9%)".
A casa con mamma e papà - Pagare l'affitto o il mutuo pesa e allora per andare avanti c'è chi deve tornare indietro, sotto un unico tetto con la propria famiglia. "Molti hanno dovuto mettere in atto strategie anti-crisi come tornare a casa dai genitori (13,8%)", o "in quella dei suoceri", si legge nel Rapporto Italia 2017. Oltre un intervistato su dieci afferma di aver fatto questa "marcia indietro".
Millennials disillusi - Capitolo a parte quello dei Millennials, generazione "simbolo" nata tra gli anni Ottanta e i Duemila, che sta segnando il passaggio alla società digitale. Per quasi la metà di loro (il 48%) sono vitali i soldi di mamma e papà, non nascondendo un certo grado di disillusione. In Italia sono in 11 milioni. Il profilo che ne emerge è quello di grandi utilizzatori di social network (il 76%) e di smartphone, sul quale trascorrono in media due ore e 41 minuti al giorno. La tv è tutt'altro che morta anche per loro: la guardano per ben quattro ore 25 minuti al giorno.
Si prova a risparmiare, anche su salute - Si registrano piccoli miglioramenti sul fronte consumi, grazie a un potere d'acquisto che ha retto, sottolinea l'Eurispes, ma si continua a risparmiare laddove si può o è necessario. Aumenta il numero di coloro che hanno ridotto le spese mediche (38,1% contro 34,2%) e in generale nel corso dell'anno si è risparmiato su pasti fuori casa (70,9%), estetista, parrucchiere, articoli di profumeria (66,2%), viaggi e vacanze (68,6%).
Si spende meno anche per Fido e Micio: il 33% degli italiani ha almeno un animale a casa, ma per la crisi questa percentuale risulta calata del 10% rispetto al 2016. Ed è diminuita la spesa per cibo e cure per cani e gatti: a causa delle ristrettezze economiche, il 17,3% di chi ha un animale ha rinunciato alle cure mediche o agli interventi chirurgici costosi, mentre il 15,4% ha ridotto la spesa per i medicinali. Il 25% ha ridotto le visite veterinarie e il 39% ha acquistato cibo meno costoso.
A tavola vince il "made in Italy" - Nell'indagine Eurispes anche i consumi alimentari: il 74,1% nel carrello della spesa predilige il "made in Italy". Oltre la metà (59,3%) sceglie i prodotti locali, i cosiddetti a chilometro zero, e quelli con marchio Dop, Igp, Doc (53,1%).
Ancora più numerosi i cultori del fresco: l'80,4% dichiara di scegliere l'agroalimentare di stagione. Il 75,4% dei consumatori controlla l'etichettatura del cibo e la provenienza degli alimenti. Il 59,9% preferisce non acquistare prodotti contenenti olio di palma. L'etnico? Per gli italiani è più uno sfizio che una passione: il 55% consuma piatti etnici e cibo di strada di culture gastronomiche straniere qualche volta, il 13% spesso, mai il 13%. Chi acquista spesso prodotti biologici è invece il 39,4% degli intervistati, mentre il 7,6% del campione segue una dieta vegetariana o vegana. Le tendenze 2017