Musei, l'inchiesta di Sky TG24 tra tesori trascurati ed eccellenze

Cronaca

Spesso trascuriamo i nostri tesori culturali e artistici, che potrebbero invece agire da volano per la ripresa economica. Il viaggio di SkyTG24 per vedere da vicino monumenti e siti mal conservati o addirittura abbandonati, ma anche per mostrare i casi virtuosi. Gli esempi del Palatino e di Pompei

L'Italia potrebbe rilanciarsi anche grazie alle proprie eccellenze artistiche e culturali, ma spesso trascura i suoi tesori. In che stato si trovano i monumenti e le aree archeologiche del nostro Paese?

La nuova inchiesta di Sky Tg24, dedicata allo stato dei nostri musei e dei nostri siti artistici, punta a osservare da vicino lo stato di degrado e abbandono del nostro patrimonio, ma anche a mettere in luce gli esempi virtuosi. Partiamo da due realtà completamente diverse: il rinnovato Parco Archeologico di Pompei e il sito del Palatino, a Roma.

 

Il sito archeologico del Palatino - Il Palatino è il più grande e famoso museo all'aperto di Roma, una zona archeologica di inestimabile bellezza, che tutto il mondo ci invidia. E’ qui, su questo colle, che è stato rinvenuto il primo insediamento abitativo dell’antica Roma.

A gestire il sito è la Soprintendenza Archeologica di Roma. In che condizioni si trova? L'ingresso costa 12 euro, ma alla biglietteria c'è già il primo intoppo: pagare con la carta di credito è difficoltoso. Iniziando il percorso per raggiungere il Museo del Palatino, si nota subito che la vigilanza è scarsa: dopo aver saltato una recinzione, tra le rovine degli antichi romani tanta spazzatura, bottiglie di plastica e rifiuti di ogni genere. Molte aree sono irraggiungibili: cantieri aperti ormai da anni, statue coperte, passaggi inaccessibili, in alcuni tratti è difficile camminare e il fango rende scivoloso il percorso, che in alcuni punti è addirittura transennato.

Giunti al Museo, in questa costruzione di due piani è difficile trovare qualcuno per avere informazioni o capire dove siano ubicati i servizi. Alcuni saliscale per disabili sono fuori uso. E i vigilantes non sembrano in grado di fornire spiegazioni precise sul perché non funzionino.

 

 

La “nuova” Pompei – Tutt’altra la situazione che troviamo a Pompei. Dai crolli delle Domus e dalla vergogna internazionale per un sito archeologico che cadeva a pezzi, grazie al “grande progetto Pompei” l’area archeologica è completamente rinata.

Il 6 novembre 2010, il giorno in cui crollò la scuola dei gladiatori, è la data spartiacque perché è da lì che parte il Grande Progetto Pompei, ovvero 104 milioni dell'Unione Europea che hanno consentito al Governo Italiano di restaurare domus, mettere in sicurezza gran parte della città museo e far tornare centinaia di migliaia di turisti.

Gli scavi di Pompei nel 2016 hanno staccato 3milioni e 300 mila biglietti (costo 11 euro). Oltre un milione in più rispetto a 6 anni prima. E anche gli incassi sono aumentati, dai circa 18,5 milioni del 2010 ai 26 milioni del 2016. Oggi sono una cinquantina le Domus aperte, e gli scavi sono quasi interamente visitabili. “Soldi ben spesi” spiega Anna Maria Mauro, capo Architetti della Soprintendenza Scavi Pompei, “siamo riusciti a riaprire aree che erano chiuse dai tempi del terremoto del 1980”.

Oggi Pompei è un’area archeologica viva e pulsante, dove si possono visitare mostre e assistere a concerti come quello dei Pink Floyd. L’ultimo crollo agli scavi di Pompei è stato il più bello: sono crollate le barriere architettoniche, oggi Pompei è a misura di disabile.

 

 

In questo servizio, le immagini più belle del nostro viaggio nella nuova Pompei:

 

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