I flussi di aria gelida dal Nord Europa arrivano in Italia e fanno crollare le temperature. Previste nevicate nel centro-Sud, anche a livello del mare, fino all'8 gennaio. La Protezione Civile ai cittadini: "Limitate gli spostamenti". LE PREVISIONI
Gli esperti l’hanno già soprannominata “la bufera dell’Epifania” e porterà neve e gelo in tutta Italia. Il maltempo porterà neve e freddo anche al centro-Sud e le perturbazioni dureranno fino all’8 gennaio. La Protezione Civile ha invitato i cittadini a limitare gli spostamenti "al minimo indispensabile" e i comuni a verificare i loro piani d’emergenza.
Gelo e neve al centro-Sud - I flussi di aria gelida arriveranno dal Nord Europa e interesseranno tutta la Penisola con un calo delle temperature, anche di 10 gradi, e raffiche di vento fino a 100 km/h. Il maltempo colpirà soprattutto il centro-Sud dove sono previste nevicate fino al livello del mare. Il mare sarà mosso, con onde dei 4 ai 6 metri. L’arrivo della neve per l’Epifania è probabile in città come Pescara, Lecce, Bari e nel Sud e Nord della Sicilia. Sono previste nevicate anche nel Lazio orientale, in Umbria, in Abruzzo, in Molise, in Campania e in Basilicata, inizialmente al di sopra dei 500-800 metri per poi abbassarsi fino alle coste. L temperature, a Palermo come a Napoli, toccherano lo zero.
Neve sul Vesuvio
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Vento e allerta al Nord - Sarà interessata dalla “bufera dell’Epifania” anche l’Emilia Romagna dove, dal 4 gennaio, è scattata l’allerta vento. Nelle regioni del Nord, dopo un’inizio della stagione sciistica senza neve, sono attese le prime imbiancate. In Lombardia è stata diramata una comunicazione di ordinaria criticità (codice giallo) per nevicate nelle zone della Valchiavenna e della Valtellina. Allerta anche per le forti raffiche di vento che interesseranno tutta la regione. Previste nevicate anche in Trentino Alto Adige.
Le indicazioni della Protezione Civile - “Date le previsioni per i prossimi giorni e l’allerta in corso è necessario prepararsi per rispondere adeguatamente alle eventuali situazioni di criticità che potrebbero verificarsi, dalle istituzioni ai cittadini” , ha detto il capo della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, che ha aggiunto: “L’attenzione deve essere alta non solo nelle zone del Centro Italia colpite dai terremoti e quindi più fragili anche se abituate a fronteggiare annualmente nevicate copiose, ma soprattutto nelle zone costiere adriatiche e ioniche, dove la neve non è così frequente e dove potrebbe provocare situazioni di criticità anche con quantitativi non elevati”.