Il 30 ottobre il terremoto che ha sconvolto molti paesi di Umbria e Marche. Ieri paura per una scossa nell'Aquilano, per i geologi appartiene a una nuova sequenza
E' passato un mese dal terremoto di Norcia. Erano le 7.40 del mattino quando una scossa magnitudo 6.5, la più forte dal sisma dell'irpinia del 1980, ha sconvolto molti paesi di Umbria e Marche (FOTO - VIDEO). Buona parte delle zone colpite dal terremoto di agosto e ottobre deve ora fronteggiare anche l'arrivo del gelo e della neve, che non facilitano la vita degli sfollati. Ieri, intanto, la terra è tornata a tremare nell'Aquilano con una scossa di magnitudo 4.4. Un evento che per i geologi potrebbe appartenere a una nuova sequenza.
L'emergenza freddo - "Per limitare i disagi dell'ondata di freddo che è calata nel centro Italia - spiega l'assessore comunale di Norcia Giuseppina Perla - abbiamo intensificato i riscaldamenti nelle tensostrutture comunali, dove invitiamo la gente che vive ancora nelle piccole tende a trovare riparo almeno fino a quando le temperature si manterranno su questi livelli", vale a dire intorno agli zero gradi. "Resta la grande preoccupazione per come affronteremo l'inverno” (LE PREVISIONI).
Il crollo della basilica di Norcia un mese fa
Le valutazioni nella zona rossa – Nel frattempo, da questa mattina, sono iniziati i controlli per la valutazione di agibilità degli edifici pubblici e privati all'interno del centro storico, finora classificato zona rossa e quindi chiuso. I vigili del fuoco e i tecnici di Comune e Regione hanno iniziato il proprio lavoro per la compilazione delle schede Aedes da corso Sertorio, la principale via che da porta Romana conduce in piazza San Benedetto. "L'obiettivo è quello di restituire alla popolazione una porzione della loro città entro il Natale", dicono gli incaricati alla valutazione.