Nel corso del processo di appello, il sostituto procuratore generale di Taranto ha chiesto il massimo della pena per la zia e la cugina della 15enne di Avetrana, uccisa il 26 agosto 2010
Il sostituto procuratore generale di Taranto Antonella Montanaro ha chiesto di confermare la condanna all'ergastolo per Cosima Serrano e la figlia Sabrina Misseri al termine della requisitoria al processo d'appello per l'omicidio di Sarah Scazzi, la 15enne di Avetrana uccisa il 26 agosto 2010.
Sabrina in aula: "Non ho ucciso Sarah" - Sabrina Misseri ancora oggi ha continuato a proclamarsi innocente e a respingere ogni accusa e durante l'udienza in tribunale ha interrotto tra le lacrime la sua breve deposizione. "Non ho ucciso io Sarah" ha detto singhiozzando. VIDEO
La condanna in primo grado - In primo grado, il 20 aprile 2013, la Corte di Assise di Taranto inflisse l'ergastolo a Cosima Serrano e Sabrina Misseri. Ad otto anni di reclusione fu condannato Michele Misseri, marito di Cosima e padre di Sabrina, che rispondeva di soppressione di cadavere; per lo stesso reato vennero inflitti sei anni di reclusione a Carmine Misseri, fratello di Michele, e al nipote di quest'ultimo Cosimo Cosma, che però è morto il 7 aprile dello scorso anno. Quattro furono le condanne per favoreggiamento personale: due anni a Vito Russo junior, ex legale di Sabrina Misseri, un anno e quattro mesi a Giuseppe Nigro e un anno di reclusione ad Antonio Colazzo e Cosima Prudenzano.
Sabrina in aula: "Non ho ucciso Sarah" - Sabrina Misseri ancora oggi ha continuato a proclamarsi innocente e a respingere ogni accusa e durante l'udienza in tribunale ha interrotto tra le lacrime la sua breve deposizione. "Non ho ucciso io Sarah" ha detto singhiozzando. VIDEO
La condanna in primo grado - In primo grado, il 20 aprile 2013, la Corte di Assise di Taranto inflisse l'ergastolo a Cosima Serrano e Sabrina Misseri. Ad otto anni di reclusione fu condannato Michele Misseri, marito di Cosima e padre di Sabrina, che rispondeva di soppressione di cadavere; per lo stesso reato vennero inflitti sei anni di reclusione a Carmine Misseri, fratello di Michele, e al nipote di quest'ultimo Cosimo Cosma, che però è morto il 7 aprile dello scorso anno. Quattro furono le condanne per favoreggiamento personale: due anni a Vito Russo junior, ex legale di Sabrina Misseri, un anno e quattro mesi a Giuseppe Nigro e un anno di reclusione ad Antonio Colazzo e Cosima Prudenzano.