Stamina: riprese le infusioni a Brescia

Cronaca
Marino Andolina

La terapia somministrata al bambino marchigiano di tre anni affetto dal morbo di Krabbe, per il quale si era espresso il Tribunale di Pesaro. Ad effettuare il trattamento il vice di Vannoni, Marino Andolina. VIDEO

Sono riprese le cure con cellule staminali secondo il metodo Stamina agli Spedali Civili di Brescia. La terapia sarà somministrata esclusivamente al piccolo Federico, il bambino marchigiano di tre anni affetto dal morbo di Krabbe e per il quale si era espresso il Tribunale di Pesaro. Si tratta della prima infusione da marzo, dopo l'inchiesta della Procura di Torino che ha iscritto nel registro degli indagati 20 persone, tra le quali il fondatore di Stamina Davide Vannoni, il suo vice Andolina e cinque dipendenti degli Spedali civili di Brescia.
La decisione è arrivata al termine di un'altra giornata, quella di venerdì 6 giugno, convulsa all'ospedale bresciano. Nella mattinata Marino Andolina, vicepresidente di Stamina Foundation nominato dal giudice del tribunale di Pesaro 'ausiliario' con l'incarico di trovare agli Spedali civili di Brescia medici disposti a praticare il trattamento Stamina, aveva minacciato di chiamare i carabinieri qualora gli fosse stato impedito di praticare la terapia sul piccolo Federico.

Andolina somministrerà il trattamento - Solo dopo un incontro con la direzione generale dell'azienda ospedaliera bresciana Andolina, che aveva disposto un ordine di servizio per tre medici del Civile incassando altrettanti no, ha annunciato la ripresa delle somministrazioni. "Sarò io stesso domattina - aveva detto il medico il 6 giugno - a praticare l'infusione sul piccolo paziente". Tesi confermata poco dopo dal direttore generale degli Spedali civili di  Brescia Ezio Belleri. "Il dottor Andolina si presenterà domattina in Azienda con la dottoressa Molino per effettuare le operazioni di infusione secondo il metodo Stamina nei confronti del paziente per il quale si è espresso il Tribunale di Pesaro - aveva detto Belleri - Domani quindi due soggetti esterni all'azienda effettueranno le somministrazioni. Il personale medico del reparto di Rianimazione sarà comunque pronto ad intervenire".

Il direttore dell'ospedale: "Presentato esposto in Cassazione" - Nel frattempo lo stesso Belleri aveva annunciato di aver presentato un esposto al Procuratore generale della Corte di Cassazione per "evidenziare la situazione di grave difficoltà nella quale l'azienda si trova da tanti mesi. Auspichiamo - aveva aggiunto Belleri - che questo possa essere un elemento che contribuisca a risolvere la situazione difficile nella quale ci troviamo". Come spiegato da Belleri alla commissione Sanità del Senato lo scorso 2 aprile, "i pazienti in lista d'attesa sono 147, i ricorsi totali sono 519 e quelli respinti sono 160".

L'appello dei genitori di Federico
- Sempre venerdì i genitori del piccolo Federico avevano lanciato un appello tramite Facebook per trovare i medici necessari per effettuare le infusioni secondo il metodo Stamina. "Serve la collaborazione di un anestesista-rianimatore pediatrico e un responsabile di laboratorio in grado di eseguire l'esame citofluorimetrico - avevano scritto - a favore e tutela dei due professionisti volontari sarà emesso ordine di servizio".

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