Il capo della Protezione civile assicura che entro marzo si conoscerà il porto di destinazione del relitto della nave. Il ministro dell'Ambiente Orlando: "Preferiremmo che sia in Italia. Più breve il tragitto, meglio è"
Entro giugno il relitto della Costa Concordia dovrebbe venire rimosso dall'isola del Giglio. Ad affermarlo è il capo della protezione civile Franco Gabrielli, nel corso della conferenza stampa di presentazione del progetto per spostare la nave naufragata. Il porto di destinazione, invece, dovrebbe venire reso pubblico entro marzo e sarà deciso, tra i 12 che si sono fatti avanti, dagli enti locali coinvolti e dal governo. Per ora, ha spiegato Gabrielli, tutte le ipotesi sono ancora al vaglio.
Ad di Costa crociere: "Seguiremo progetto fino alla fine" - La tempistica è stata poi confermata anche dall'amministratore delegato di Costa Concordia Michael Thamm; "Siamo sicuri del fatto che possiamo rimuovere la concordia entro il mese di giugno". Thamm ha poi spiegato che Costa continuerà a seguire il progetto fino al termine della demolizione. "Era la nostra nave e il nostro capitano ad aver causato il problema - ha detto - Manterremo le nostre responsabilità e ci faremo carico fino all'ultimo momento".
Porcellacchia: "La nave ora è stabile" - Il responsabile del progetto di rimozione Franco Porcellacchia ha spiegato che "la nave è stabilizzata" e "al momento risulta inclinata poco meno di due gradi sul lato sinistra". L'ingegnere ha poi aggiunto che nel periodo natalizio il relitto ha subito un test importante, quando si sono verificate condizioni meteo molto avverse. Con vento di 50 nodi e onde che hanno raggiunto anche i quattro metri la nave non si è mossa. "Ci ha dato molta tranquillità" ha detto Porcellacchia.
Andrea Orlando: "Meglio un porto di destinazione italiano" - Per quanto riguarda invece il porto in cui verrà portato il relitto il ministro dell'Ambiente Andrea Orlando ha spiegato di preferire un porto italiano, anche per "mettere in campo l'eccellenza italiana" in questo genere di operazioni. La Costa Concordia inoltre, risulta ancora piena di liquidi e quindi, ha spiegato Orlando, "meno strada si fa, meglio è". Orlando ha inoltre spiegato che per il governo è importante tutto il ciclo di trasformazione del relitto e che la procedura scelta "è allineata con gli standard più elevati". Standard, ha spiegato il ministro, che saranno adottati dalla Ue solo nel 2020.
Ad di Costa crociere: "Seguiremo progetto fino alla fine" - La tempistica è stata poi confermata anche dall'amministratore delegato di Costa Concordia Michael Thamm; "Siamo sicuri del fatto che possiamo rimuovere la concordia entro il mese di giugno". Thamm ha poi spiegato che Costa continuerà a seguire il progetto fino al termine della demolizione. "Era la nostra nave e il nostro capitano ad aver causato il problema - ha detto - Manterremo le nostre responsabilità e ci faremo carico fino all'ultimo momento".
Porcellacchia: "La nave ora è stabile" - Il responsabile del progetto di rimozione Franco Porcellacchia ha spiegato che "la nave è stabilizzata" e "al momento risulta inclinata poco meno di due gradi sul lato sinistra". L'ingegnere ha poi aggiunto che nel periodo natalizio il relitto ha subito un test importante, quando si sono verificate condizioni meteo molto avverse. Con vento di 50 nodi e onde che hanno raggiunto anche i quattro metri la nave non si è mossa. "Ci ha dato molta tranquillità" ha detto Porcellacchia.
Andrea Orlando: "Meglio un porto di destinazione italiano" - Per quanto riguarda invece il porto in cui verrà portato il relitto il ministro dell'Ambiente Andrea Orlando ha spiegato di preferire un porto italiano, anche per "mettere in campo l'eccellenza italiana" in questo genere di operazioni. La Costa Concordia inoltre, risulta ancora piena di liquidi e quindi, ha spiegato Orlando, "meno strada si fa, meglio è". Orlando ha inoltre spiegato che per il governo è importante tutto il ciclo di trasformazione del relitto e che la procedura scelta "è allineata con gli standard più elevati". Standard, ha spiegato il ministro, che saranno adottati dalla Ue solo nel 2020.