Cucchi, dall'ospedale Pertini 1,34 mln di euro alla famiglia

Cronaca
La famiglia di Stefano Cucchi

E' questa la cifra pattuita per il risarcimento del danno per la morte di Stefano. I legali dei genitori della vittima: la somma si riferisce "solo alla responsabilità sanitaria. Andremo in appello soprattutto sulla posizione degli agenti"

Sarà di un milione e 340mila euro la cifra pattuita tra l'ospedale Pertini e la famiglia Cucchi per il risarcimento del danno conseguente alla morte di Stefano, arrestato per droga il 16 ottobre 2009 e morto sei giorni dopo. La cifra è stata ufficializzata sabato 2 novembre, dopo le indiscrezioni uscite nei giorni scorsi circa la notizia dell'avvenuto accordo sul risarcimento.
L'intesa ospedale-famiglia porterà una conseguenza importante nel processo d'appello che sarà fissato nei primi mesi del prossimo anno: la famiglia Cucchi (padre, madre, sorella e nipoti di Stefano), infatti, non sarà presente come parte civile nei confronti di medici (gli unici condannati, cinque su sei per omicidio colposo) e infermieri, mentre contesterà la sentenza di assoluzione emessa nei confronti degli agenti della polizia penitenziaria.

Legali famiglia: "Obiettivo è avere giustizia a 360 gradi" - "Il risarcimento è limitato esclusivamente alla responsabilità sanitaria. L'obiettivo della famiglia è quello di avere giustizia non a metà, ma a 360 gradi. Per questo, andremo in appello anche e soprattutto sulla posizione degli agenti per i quali con soddisfazione la Procura generale ha chiesto alla Corte d'assise d'appello un giudizio completo e non limitato". E' il commento di Fabio Anselmo, legale della famiglia Cucchi.

Anche la Procura generale propone appello - Intanto è stato reso noto che anche la Procura generale, in aggiunta ai pm, ha proposto appello contro la sentenza con la quale il 5 giugno scorso la Corte d'Assise di Roma ha condannato per omicidio colposo (e non per abbandono d'incapace come chiesto dall'accusa) 5 dei 6 medici imputati (un sesto è stato condannato per falso ideologico), mandando assolti 3 infermieri e 3 agenti della penitenziaria.

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