Concordia, io c'ero: le testimonianze inedite del naufragio

Cronaca

Un documentario in onda martedì 28 febbraio alle 21.30 su National Geographic Channel ricostruisce il dramma del Giglio attraverso le parole di passeggeri, membri dell’equipaggio e soccorritori. GUARDA UN ESTRATTO

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Nella sala ristorante si festeggia: l’equipaggio e i passeggeri cantano “Volare”. All’improvviso la luce salta, i piatti cadono per terra e qualcuno comincia a urlare. Così inizia il dramma de naufragio della nave Costa Concordia. Ma non tutti si accorgono di quanto sta avvenendo.

"Ho sentito qualcuno entrare nella nostra cabina e dirci qualcosa, doveva essere un membro dell'equipaggio. Credo che ci abbia detto in inglese di abbandonare la nave, ma noi eravamo profondamente addormentati e non ho capito una parola di cosa dicesse… Solo quando la nave ha iniziato a inclinarsi notevolmente, ci siamo svegliati… Ci siamo mossi di corsa, ma tutte le vie di fuga erano bloccate Il livello dell’acqua si stava alzando: sono rimasto paralizzato dalla paura. Forse per la prima volta, ho realizzato che avremmo davvero potuto morire".

Queste sono le parole del sudcoreano Han Gi Duk, che insieme alla moglie Jung Hye Jin è stato salvato oltre 24 ore dopo l’impatto della nave contro lo scoglio. Per la prima volta in maniera dettagliata racconta la propria esperienza nel documentario 'Concordia: Io c'ero'. In onda martedì 28 febbraio 2012 alle 21.30 su National Geographic Channel (canale 403 di Sky), dà la parola ai passeggeri, ai membri dell’equipaggio e ai soccorritori per ricostruire la tragedia: dalla partenza dal porto di Civitavecchia al naufragio fino alle operazioni di salvataggio.

Tra le persone soccorse anche Manrico Giampedroni, il membro dell’equipaggio salvato dopo circa 36 ore dal naufragio, che ricostruisce approfonditamente il dramma vissuto: “La nave era inclinata. Mentre camminavo su quello che era diventato il pavimento, una porta si è aperta sotto i miei piedi e sono precipitato per quattro o cinque metri Sono svenuto e quando mi sono risvegliato, ero nell’acqua e avevo una gamba fratturata". Dopo circa un giorno e mezzo i vigili del fuoco riescono a raggiungere Giampedroni. "Pensava di essersi salvato – ricorda Francesco Boaria, uno dei soccorritori - ma noi sapevamo che la situazione era diversa. La parte più difficile iniziava proprio ora: tirarlo fuori dalla nave". L’operazione dura tre ore: "Ho vissuto queste tre ore – rivela Giampedroni – come se fossero un viaggio verso non so dove. Avevo la sensazione di tornare alla vita. E’ stato come nascere di nuovo".

Il documentario 'Concordia: io c’ero' è il racconto collettivo fatto da chi ha vissuto in primo piano il naufragio. Propone filmati amatoriali inediti che sono stati realizzati proprio da chi era a bordo attraverso telefonini e videocamere: parte di questo materiale è stato raccolto tramite il sito www.natgeotv.com/concordia. Ripercorre le ore concitate del naufragio: l’acqua che invade i corridoi e le scale della nave; i pianti dei bambini e le urla di disperazione dei genitori; l’assalto alle scialuppe mentre vengono calate in acqua, il numero eccessivo di passeggeri che rischiano di capovolgerle, - scene, queste ultime, mostrate in immagini in esclusiva.

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