Altri 22 piccoli nati al Policlinico Gemelli di Roma sono risultati positivi al test. Intanto è stata ascoltata dai pm della Procura di Roma, come persona informata dei fatti, l'infermiera malata che sarebbe all'origine dei contagi
E' toccato a lei parlare oggi, mercoledì 31 agosto, ma con i magistrati. E' stata sentita dai pm della procura di Roma l'infermiera malata di tubercolosi che prestava servizio al Policlinico Gemelli e che sarebbe all'origine delle decine di casi di positività già registrati tra i neonati partoriti da gennaio nell'ospedale. La donna è stata ascoltata come persona informata sui fatti allo Spallanzani, dove è ricoverata. Ha risposto al procuratore aggiunto Leonardo Frisani e al sostituto Alberto Pioletti, protetti da mascherine, raccontando come e quando ha contratto la Tbc e a quali controlli medici è stata sottoposta negli ultimi anni. Massimo riserbo sulle risposte che l'infermiera ha dato.
Intanto i bambini positivi al test della tubercolosi sono saliti a 79, con 22 nuovi casi accertati (su 167 test), secondo quanto ha reso noto la Regione Lazio. I controlli sono stati estesi anche ai nati al Gemelli a gennaio e subito un bambino di quel mese è risultato positivo. Altri 10 dei nuovi positivi sono nati a febbraio, 4 a marzo, 3 ad aprile, 2 a maggio, uno a giugno e uno a luglio. Sono nel complesso 17 maschi e 5 femmine. "Complessivamente, ad oggi sono state effettuate 1.197 visite e test di cui sono pervenuti 996 risultati, dei quali 79 emersi come positivi, con una media del 7,9%" riferisce la Regione, sottolineando come sempre che non si tratta di neonati ammalati ma solo di positivi al test della Tbc che saranno sottoposti a profilassi.
C'è poi il caso della bimba di 5 mesi ricoverata all'ospedale Bambino Gesù, le cui condizioni non destano preoccupazioni e la cui malattia però non è ancora collegabile con certezza all'infermiera del Gemelli.
Il Codacons ha chiesto ai pm romani di procedere nei confronti del Gemelli per epidemia e disastro colposo. L'associazione dei consumatori fa sapere che, secondo indiscrezioni raccolte, il marito dell'infermiera avrebbe lavorato come operatore socio-sanitario presso "una struttura collegata al Gemelli e dedicata alla cura dei malati oncologici" e "avrebbe preso parte ad un concorso presso la Asl Rm B". Secondo il Codacons, l'uomo avrebbe avuto nel 2004 la pleurite tubercolare. Fonti sanitarie avevano smentito che il marito dell'infermiera avesse lavorato nell'ospedale e in strutture ad esso collegate. L'associazione ha anche presentato un ricorso al Tar per chiedere di bloccare il lavoro della commissione scientifica nominata dal governatore del Lazio Renata Polverini, in quanto agirebbe in conflitto di interessi.
"Questa è un'epidemia che si è sviluppata dentro un ospedale" dice il chirurgo e senatore del Pd Ignazio Marino. "Qual è il protocollo che il policlinico Gemelli adotta nei confronti del suo personale?", si chiede Marino. La pensa diversamente Giovanni Rezza, direttore del dipartimento Malattie Infettive dell'Istituto Superiore di Sanità: "Che ci siano stati dei contagi è innegabile, ma al momento non si può parlare di epidemia perché i controlli e la profilassi servono proprio a evitare l'insorgere e il diffondersi della malattia".
Intanto i bambini positivi al test della tubercolosi sono saliti a 79, con 22 nuovi casi accertati (su 167 test), secondo quanto ha reso noto la Regione Lazio. I controlli sono stati estesi anche ai nati al Gemelli a gennaio e subito un bambino di quel mese è risultato positivo. Altri 10 dei nuovi positivi sono nati a febbraio, 4 a marzo, 3 ad aprile, 2 a maggio, uno a giugno e uno a luglio. Sono nel complesso 17 maschi e 5 femmine. "Complessivamente, ad oggi sono state effettuate 1.197 visite e test di cui sono pervenuti 996 risultati, dei quali 79 emersi come positivi, con una media del 7,9%" riferisce la Regione, sottolineando come sempre che non si tratta di neonati ammalati ma solo di positivi al test della Tbc che saranno sottoposti a profilassi.
C'è poi il caso della bimba di 5 mesi ricoverata all'ospedale Bambino Gesù, le cui condizioni non destano preoccupazioni e la cui malattia però non è ancora collegabile con certezza all'infermiera del Gemelli.
Il Codacons ha chiesto ai pm romani di procedere nei confronti del Gemelli per epidemia e disastro colposo. L'associazione dei consumatori fa sapere che, secondo indiscrezioni raccolte, il marito dell'infermiera avrebbe lavorato come operatore socio-sanitario presso "una struttura collegata al Gemelli e dedicata alla cura dei malati oncologici" e "avrebbe preso parte ad un concorso presso la Asl Rm B". Secondo il Codacons, l'uomo avrebbe avuto nel 2004 la pleurite tubercolare. Fonti sanitarie avevano smentito che il marito dell'infermiera avesse lavorato nell'ospedale e in strutture ad esso collegate. L'associazione ha anche presentato un ricorso al Tar per chiedere di bloccare il lavoro della commissione scientifica nominata dal governatore del Lazio Renata Polverini, in quanto agirebbe in conflitto di interessi.
"Questa è un'epidemia che si è sviluppata dentro un ospedale" dice il chirurgo e senatore del Pd Ignazio Marino. "Qual è il protocollo che il policlinico Gemelli adotta nei confronti del suo personale?", si chiede Marino. La pensa diversamente Giovanni Rezza, direttore del dipartimento Malattie Infettive dell'Istituto Superiore di Sanità: "Che ci siano stati dei contagi è innegabile, ma al momento non si può parlare di epidemia perché i controlli e la profilassi servono proprio a evitare l'insorgere e il diffondersi della malattia".