Secondo l'Ocse quelli che vivono in Italia oscillano tra i 500 e i 750 mila. Ma è impossibile averne una stima precisa. In Lombardia il maggior numero di immigrati residenti
di Daniele Troilo
Secondo l'Ocse, l’Organizzazione per la cooperazione economica e lo sviluppo, in Italia il numero di immigrati clandestini, quelli che secondo il sindaco di Milano Letizia Moratti "normalmente delinquono", oscilla tra i 500 e i 750 mila “irregolari”. Rappresentano l’1,09% della popolazione totale e il 25,6% di tutti i residenti stranieri. I dati tuttavia non sono certi ed è impossibile pretendere che lo siano. In Germania, ad esempio, il numero di illegali va dai 200 mila al milione di presenze (0,73% della popolazione) e in Grecia dai 200 ai 400 mila (ben il 2,69% della popolazione totale). In Spagna, invece, sarebbero oltre 412 mila i “clandestini” che rappresentano lo 0,94% della popolazione, mentre in Austria si oscilla tra le 60 mila e le 100 mila presenze, pari all'1,11% del totale della popolazione. Decisamente più massiccia la presenza di immigrati non in regola negli Stati Uniti, dove rappresentano il 3,94% della popolazione.
Le stime variano in continuazione e i flussi, soprattutto degli immigrati irregolari, sono difficili da decifrare. Secondo Franco Pittau, responsabile del Dossier statistico della Caritas Migrantes, in questi casi vale la regola del doppio. In poche parole, è più probabile che in Italia il numero di “clandestini” si aggiri intorno al milione.
Il Dossier della Caritas (dati dal 1999 al 2008), elaborato con le informazioni del Ministero dell’Interno, evidenzia però un calo costante dei respingimenti e delle espulsioni. Se nel 1999 i respinti alla frontiera erano più di 48 mila, nel 2008 sono stati “solo” 6.358. Anche il dato relativo agli immigrati espulsi è diminuito. Il picco nel 2002, con più di 44 mila rimpatriati. Mentre nel 2008 sono scesi a poco meno di 18 mila. Intanto in Italia è vivo il dibattito sulla "cittadinanza breve". Nei giorni scorsi il ministro dell'Interno Roberto Maroni, in un'intervista al Corriere della Sera, si è detto contrario a ridurre da 10 a 5 anni i tempi per ottenere la cittadinanza. Ma ha anche aggiunto che "nel 2009 c'è stato il record di richieste evase positivamente rispetto a tutti gli anni precedenti: 42 mila nel 2009, 40 mila nel 2008, 37 mila nel 2007".
A differenza dei "clandestini", ovviamente è più facile avere una stima degli immigrati regolari. Secondo gli ultimi dati Istat i cittadini stranieri residenti in Italia al 1° gennaio 2009 sono 3.891.295, pari al 6,5% del totale dei residenti. Rispetto al 1° gennaio 2008 sono aumentati di 458.644 unità (+13,4%); si tratta di un incremento elevato, sebbene inferiore a quello dell’anno precedente (+16,8%). La Lombardia è la prima regione per numero di immigrati, coprendo il 23,3% del totale nazionale. Secondo l’Istat qui gli stranieri residenti a fine 2008 sono 904.816, l’11% in più rispetto all’anno precedente. Milano è la provincia con più immigrati, ma c’è una dato che non si può ignorare: a fronte di un aumento delle presenze straniere in tutte le province lombarde, il capoluogo continua a conoscere un lento decremento.
L’Ocse segnala anche un altro aspetto: in ambienti di impunità, dove si tende a favorire il ricorso al lavoro nero, aumenta anche il numero di immigrati irregolari. Il motivo è semplice: nessuno li assume regolarmente.
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Le stime variano in continuazione e i flussi, soprattutto degli immigrati irregolari, sono difficili da decifrare. Secondo Franco Pittau, responsabile del Dossier statistico della Caritas Migrantes, in questi casi vale la regola del doppio. In poche parole, è più probabile che in Italia il numero di “clandestini” si aggiri intorno al milione.
Il Dossier della Caritas (dati dal 1999 al 2008), elaborato con le informazioni del Ministero dell’Interno, evidenzia però un calo costante dei respingimenti e delle espulsioni. Se nel 1999 i respinti alla frontiera erano più di 48 mila, nel 2008 sono stati “solo” 6.358. Anche il dato relativo agli immigrati espulsi è diminuito. Il picco nel 2002, con più di 44 mila rimpatriati. Mentre nel 2008 sono scesi a poco meno di 18 mila. Intanto in Italia è vivo il dibattito sulla "cittadinanza breve". Nei giorni scorsi il ministro dell'Interno Roberto Maroni, in un'intervista al Corriere della Sera, si è detto contrario a ridurre da 10 a 5 anni i tempi per ottenere la cittadinanza. Ma ha anche aggiunto che "nel 2009 c'è stato il record di richieste evase positivamente rispetto a tutti gli anni precedenti: 42 mila nel 2009, 40 mila nel 2008, 37 mila nel 2007".
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