Il salone del Libro, e non solo

Cronaca
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Dal 13 al 17 maggio si tiene a Torino il tradizionale incontro con autori, traduttori e lettori. Sul web migliaia di persone scrivono ogni giorno recensioni e si scambiano informazioni su gruppi di lettura e social network. Senza risparmiare stroncature

di Filippo Maria Battaglia

Inizia giovedì 13 maggio, ha come Paese ospite l’India, dovrebbe accogliere 1400 editori provenienti non solo dall’Italia.
Come ogni anno, per cinque giorni Torino sarà la capitale italiana dell’editoria, ospitando quasi mille incontri tra autori e lettori (qui, il programma) e tentando di superare il record di presenze, fissato nell’ultima edizione a quota 307.650.
Il Salone internazionale del libro, in Europa secondo sola al suo omologo di Francoforte (la Buchmesse), è arrivato ormai alla XXIII edizione. Ma non è evidentemente la sola realtà italiana nata attorno alla lettura.
Oltre alle altre fiere organizzate durante l’anno (tra tutte, quella bolognese dedicata al libro per ragazzi e quella romana sulla piccola e media editoria), in questi ultimi anni intorno al libro è nata una scapigliata e nutrita pattuglia di lettori che, grazie al web e in particolare ai social-network, è sempre più aggiornata e agguerrita.
Il caso più noto è Anobii, la rete virtuale nata per condividere le recensioni e i commenti degli ultimi libri letti, che per qualche scrittore è addirittura più affidabile della solita recensione.
Ma il social-network, evidentemente, è solo la punta di un iceberg di un fenomeno molto più vasto e mutevole. Per averne un’idea, basta dare un’occhiata a Twitter, il servizio di microblogging più utilizzato dalla rete. Cliccando “gruppo di lettura”, i messaggi sono centinaia: si va dalla recensione all’ultimo romanzo letto fino ai motivi che spiegano “perché gli uomini non leggono Cime tempestose”.

La rete, però, può servire anche da “pronto soccorso letterario”: ecco allora 118libri.it, con tanto di gruppo su Facebook. Chi lo ha fondato, è convinto che “non esistono persone a cui non piace leggere, ma solo persone che non hanno mai trovato il libro giusto”. La sua idea, a quanto pare, ha convinto più di qualcuno: ad oggi, infatti, gli iscritti sfiorano i 3400.
È andata meglio ad altri due gruppi nati sullo stesso socialnetwork, che hanno deciso di valorizzare narratori esordienti e classici d’antan, condividendone un breve estratto: “10 righe dai libri” e “Le frasi più belle dei libri” superano insieme i centomila utenti.
C’è poi chi è passato dalle parole ai fatti, organizzando il 26 marzo scorso il primo bookcrossing virtuale italiano: è il caso di Leggere, leggere, leggere, in grado di raccogliere intorno a sé più di ventimila fan, e che ora dovrebbe trasformarsi addirittura in un libro.

Ma il web non è solo terra di entusiastici lettori o convinti “assertori della bontà, costi quel che costi del libro”. Sia da noi che Oltreconfine, la possibilità di commentare e condividere giudizi sui classici ha finito col far crollare la cortina fumogena di rispettosa (e spesso ipocrita) deferenza nei confronti di certe prime lame della letteratura di tutti i tempi.
Un caso su tutti: La fattoria degli animali. Il capolavoro di George Orwell pare non goda del sostegno unanime che forse meriterebbe. È infatti finito demolito da diversi frequentatori di librerie on-line straniere (l’americana Amazon, poi ripresi dal blog Cynical), e italiane (Ibs.it) che danno la possibilità ai lettori di pubblicare i commenti. “Banale” e “inutile”, l’hanno bollato alcuni utenti e chissà come avrebbe reagito il democratico Orwell...

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