A 32 anni dalla morte del militante di Democrazia proletaria, ucciso dalla mafia, saranno donate all'associazione che porta il suo nome le chiavi dell'appartamento del boss Badalamenti. Su Internet iniziative e messaggi di chi non vuole arrendersi
di Daniele Troilo
Ci sono voluti 32 anni per compiere i “cento passi”. In occasione dell’anniversario della morte di Peppino Impastato, ucciso dalla mafia a Cinisi il 9 maggio 1978, saranno consegnate all’associazione che porta il suo nome le chiavi dell’appartamento del boss Tano Badalamenti, poco distante dalla casa in cui abitava il giovane militante di democrazia proletaria. Era stato proprio Badalamenti a ordinare la sua esecuzione: non sopportava le denunce di Impastato, il coraggio con cui si ostinava a lottare contro la mafia, la voce con cui smascherava i “giochi” dei boss tramite le frequenze di Radio Aut, l’emittente da lui fondata nel 1977. Sembra di sentirla ancora, la sua voce. Lo scorso 5 gennaio, nel giorno in cui Impastato avrebbe compiuto 62 anni, è nata Radio Cento Passi , una web radio che continua a fare informazione libera e a diffondere la cultura della legalità.
Il web, insieme alla piazza e all’associazione Peppino Impastato , è il luogo dove si trovano coloro che non vogliono dimenticare la sua storia. Coloro che non vogliono arrendersi alla mafia. Scrive Gian Luca su Facebook : “Ogni volta che qualcuno dice, '...e ma purtroppo funziona tutto cosi, è il sistema', e non fa niente per cambiarlo, è in quel momento che uccide veramente Peppino e tutti quelli che come lui hanno dato la propria vita”. Il gruppo “Il 9 maggio io ricordo Peppino Impastato” annovera più di 10 mila fan. Ma non è l’unico.
Ci sono gruppi ispirati a “Radio Aut” , gruppi dedicati al film di Marco Tullio Giordana “I cento passi” ( il più grande con oltre 20 mila supporter ). Quello di Radio Cento Passi arriva a più di 40 mila fan . “Peppino, le tue idee camminano sulle nostre gambe!! Grazie x tutto quello che mi hai insegnato... non c'è nessuna distanza, sono con te e ci sarò sempre!!”, dice Laura.
“Un giorno significativo non solo per ricordare la morte di un giovane uomo che sin da piccolo ha lottato contro le ingiustizie, ma anche per sottolineare tutte le problematiche presenti sia in questo paese, sia nel mondo”, aggiunge Marzia. E le fa eco subito un’altra voce: “La Mafia è un problema, un cancro che riguarda tutta l'Italia – scrive Patrizia - E' infiltrata nelle Istituzioni, nella politica, nell'economia. Se non comprendiamo questo non ce ne libereremo mai”.
Con la consegna della casa di Badalamenti all’ associazione “Peppino Impastato” si realizza però un gesto significativo. Il progetto prevede di trasformare l'immobile in centro culturale anche attraverso la realizzazione di una biblioteca pubblica con i circa duecento volumi di proprietà di Impastato e gli oltre mille libri acquisiti con diverse donazioni. “E’ una grande vittoria – ha commentato Giovanni Impastato, fratello di Peppino - Si è avverato quello che voleva mia madre. Mi diceva sempre, fino al giorno prima di morire, che sarebbe stata una grande vittoria riuscire ad aprire quella casa del boss. E ci siamo riusciti".
Il trailer del film "I cento passi":
Ci sono voluti 32 anni per compiere i “cento passi”. In occasione dell’anniversario della morte di Peppino Impastato, ucciso dalla mafia a Cinisi il 9 maggio 1978, saranno consegnate all’associazione che porta il suo nome le chiavi dell’appartamento del boss Tano Badalamenti, poco distante dalla casa in cui abitava il giovane militante di democrazia proletaria. Era stato proprio Badalamenti a ordinare la sua esecuzione: non sopportava le denunce di Impastato, il coraggio con cui si ostinava a lottare contro la mafia, la voce con cui smascherava i “giochi” dei boss tramite le frequenze di Radio Aut, l’emittente da lui fondata nel 1977. Sembra di sentirla ancora, la sua voce. Lo scorso 5 gennaio, nel giorno in cui Impastato avrebbe compiuto 62 anni, è nata Radio Cento Passi , una web radio che continua a fare informazione libera e a diffondere la cultura della legalità.
Il web, insieme alla piazza e all’associazione Peppino Impastato , è il luogo dove si trovano coloro che non vogliono dimenticare la sua storia. Coloro che non vogliono arrendersi alla mafia. Scrive Gian Luca su Facebook : “Ogni volta che qualcuno dice, '...e ma purtroppo funziona tutto cosi, è il sistema', e non fa niente per cambiarlo, è in quel momento che uccide veramente Peppino e tutti quelli che come lui hanno dato la propria vita”. Il gruppo “Il 9 maggio io ricordo Peppino Impastato” annovera più di 10 mila fan. Ma non è l’unico.
Ci sono gruppi ispirati a “Radio Aut” , gruppi dedicati al film di Marco Tullio Giordana “I cento passi” ( il più grande con oltre 20 mila supporter ). Quello di Radio Cento Passi arriva a più di 40 mila fan . “Peppino, le tue idee camminano sulle nostre gambe!! Grazie x tutto quello che mi hai insegnato... non c'è nessuna distanza, sono con te e ci sarò sempre!!”, dice Laura.
“Un giorno significativo non solo per ricordare la morte di un giovane uomo che sin da piccolo ha lottato contro le ingiustizie, ma anche per sottolineare tutte le problematiche presenti sia in questo paese, sia nel mondo”, aggiunge Marzia. E le fa eco subito un’altra voce: “La Mafia è un problema, un cancro che riguarda tutta l'Italia – scrive Patrizia - E' infiltrata nelle Istituzioni, nella politica, nell'economia. Se non comprendiamo questo non ce ne libereremo mai”.
Con la consegna della casa di Badalamenti all’ associazione “Peppino Impastato” si realizza però un gesto significativo. Il progetto prevede di trasformare l'immobile in centro culturale anche attraverso la realizzazione di una biblioteca pubblica con i circa duecento volumi di proprietà di Impastato e gli oltre mille libri acquisiti con diverse donazioni. “E’ una grande vittoria – ha commentato Giovanni Impastato, fratello di Peppino - Si è avverato quello che voleva mia madre. Mi diceva sempre, fino al giorno prima di morire, che sarebbe stata una grande vittoria riuscire ad aprire quella casa del boss. E ci siamo riusciti".
Il trailer del film "I cento passi":