'Spiaggia Abile': assessore Isernia, non è per inclusione

Molise

Ruggiero, si avvicina a concetti differenziazione anni '60

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(ANSA) - ISERNIA, 21 LUG - "La 'Spiaggia Abile' non tiene in alcun conto dei diversi tipi di disabilità, che non sono solo quelli di natura motoria, e mi preme sottolineare come la scelta di destinare dei finanziamenti ad un luogo specifico e limitato nello spazio e nei tempi non abbia nulla a che vedere con l'inclusione, ma si avvicini, semmai, ai concetti di differenziazione tipici dei primi anni '60". Così l'assessore comunale di Isernia Leda Ruggiero, con deleghe alle Politiche Sociali, Istruzione e Pari Opportunità, scrive in una nota in riferimento all'iniziativa, finanziata dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, per il tramite dell'Assessorato alle Politiche Sociali della Regione, realizzata in partnership con i comuni di Termoli (Campobasso), Petacciato (Campobasso) e Campomarino (Campobasso) in agro di Montenero di Bisaccia, denominata "Spiaggia Abile".
    "Mi preme sottolineare - prosegue Ruggiero nella nota -, sia per il ruolo che ricopro in seno alla Giunta comunale di Isernia, sia come persona con disabilità, che il tema dell'inclusione non può divenire oggetto di strumentalizzazione per progetti che di inclusivo e accessibile hanno poco o niente, quando non diventano esplicitamente discriminatori. Pensare e realizzare progetti che tendono al coinvolgimento dei soggetti con disabilità nelle quotidiane attività ludico ricreative, come peraltro in ogni altro campo, implica la necessità di individuare forme e metodi che siano in grado di restituire a quelle persone il principio di libertà, nella scelta dei luoghi, dei tempi e degli spazi da frequentare senza doversi porre prima l'interrogativo 'posso accedere?'. Poter accedere, superando le barriere architettoniche e le difficoltà logistiche, sapere di poter godere di un servizio di pubblica utilità quando e come si desidera, poter condividere con amici, conoscenti e colleghi le esperienze del quotidiano: è questa la vera sfida dell'inclusione che tutti, istituzioni pubbliche in primis, dovrebbero considerare come punti valutabili in una progettualità volta all'inclusione". “La mia vuole essere – conclude l’assessore –, pertanto, non questione politica, ci tengo a precisarlo, ma una riflessione finalizzata a sensibilizzare le istituzioni e i cittadini affinché la trattazione della tematica della disabilità abbandoni il terreno della carità pelosa e del pietismo di facciata e diventi sistemica, organica e, perché no, affidata ai soggetti titolati a portarla avanti con strumenti e risposte adeguate”. (ANSA).
   

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