Ci sono 17 indagati, indagini partite da denuncia assuntore
(ANSA) - CAMPOBASSO, 01 GIU - Nove misure cautelari, tre in carcere e sei ai domiciliari, sono state eseguite dai carabinieri di Larino (Campobasso) in diversi comuni del Basso Molise nell'ambito di una operazione antidroga denominata 'Contratto'. Nell'inchiesta ci sono anche altre 17 persone indagate. Oltre ai reati legati allo spaccio di droga in alcuni casi viene contestata anche l'estorsione. Le ordinanze restrittive sono state firmate dal Gip, su richiesta della Procura di Larino.
Le indagini sono state incentrate sulle attività di due soggetti, un 40enne ed un 34enne entrambi di Santa Croce di Magliano (Campobasso), che utilizzavano una serie di pusher per le consegne, anche a domicilio, delle dosi. Il gruppo era dedito allo spaccio di sostanze stupefacenti, con consegne in tutto il Basso Molise (Colletorto, Rotello, Santa Croce di Magliano, Termoli, Petacciato, Bonefro, Montorio nei Frentani, Lupara), effettuate mediante un modus operandi collaudato: usavano il termine 'contratto' per indicare l'accordo tra le parti per la cessione delle dosi di droga. Le indagini, durate circa un anno, sono state avviate grazie a un assuntore che ha denunciato ai carabinieri di Larino di essere vittima di continue richieste estorsive da parte del 40enne per il pagamento del debito derivante dall'acquisto di droga. Cocaina, eroina, hashish e marijuana le sostanze spacciate.
Inoltre è venuto alla luce anche un episodio di estorsione realizzato dal 40enne nei confronti di un minorenne con lo scopo di ottenere il pagamento di un debito di droga; quest'ultimo è stato picchiato e costretto a vendere sostanza stupefacente pur di onorare il debito.
Nell'ambito della stessa inchiesta è stata scoperta anche una attività estorsiva da parte di un 35enne originario di Santa Croce di Magliano: si concretizzava attraverso il cosiddetto "cavallo di ritorno" ovvero attraverso la pretesa di una somma di danaro in cambio della restituzione del veicolo oggetto di furto. L'autore del reato è finito ai domiciliari e gli imprenditori coinvolti sono indagati per favoreggiamento. E' stata poi accertata anche una attività di spaccio nel nord Italia, in provincia di Modena, che ha portato all'arresto di un extracomunitario. (ANSA).