Collegato Vullo unico sopravvissuto scorta Borsellino
(ANSA) - ISERNIA, 21 MAG - Isernia ha ricordato i giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, e tutte le vittime di mafia e in servizio, con un evento voluto dal Sap della Polizia di Stato dal titolo: 'Tutti insieme siamo capaci'. Nell'Auditorium 'Unità d'Italia' sono stati ricostruiti i fatti del 1992 da chi li ha vissuti direttamente: Antonio Vullo, poliziotto della scorta del giudice Borsellino e unico superstite della strage, in collegamento video da via d'Amelio.
Vullo ha raccontato ai rappresentanti delle istituzioni dello Stato, presenti in platea, e soprattutto alle delegazioni di studenti, di tutte le scuole della città, cosa accadde il 19 luglio del 1992. Tra gli ospiti, al tavolo dei relatori, anche Giovanni La Perna, dirigente sindacale della Polizia di Stato intervenuto in via d'Amelio subito dopo la terribile deflagrazione che mise fine alla vita del giudice Borsellino e della sua scorta.
Il Procuratore capo di Isernia, Carlo Fucci, ha condiviso il suo ricordo del 23 maggio 1992, quando la mafia uccise il giudice Falcone e la sua scorta: "Ero a lavoro, nella Procura di Santa Maria Capua Vetere (Caserta) dove sono stato per 30 anni.
Fu qualcosa di tremendo che, purtroppo, sotto certi aspetti temevamo, ma non in quel modo così eclatante. L'impegno di Falcone al Ministero della Giustizia lo aveva reso ancora più pericoloso per la criminalità organizzata, per le iniziative legislative che stava sostenendo, per il supporto che dava a noi magistrati sul territorio. Dopo quei sacrifici umani è iniziato un percorso di cambiamento con le modifiche legislative che hanno contribuito, in maniera determinante, a raggiungere tanti risultati sul versante della lotta alla criminalità organizzata, la criminalità economica e, per certi riflessi, anche per la criminalità comune. Purtroppo, non si può dire che tutto è risolto. E' una lotta continua nella quale vive il ricordo di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, e non solo, e vive il loro impegno che spinge le nuove generazioni a credere nello Stato e nella possibilità che lo Stato vinca". (ANSA).