Appalti: Cgil,migliaia addetti a rischio in Abruzzo e Molise

Molise

'Ripristinare obbligo clausola sociale o conseguenze pesanti'

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(ANSA) - PESCARA, 20 APR - "Decine di migliaia, in Abruzzo e Molise, le lavoratrici e i lavoratori esposti al rischio continuo di licenziamento a causa del venir meno della clausola sociale, ovvero dell'obbligo per le ditte che subentrano nella gestione degli appalti di riassumere tutto il personale precedentemente impegnato". Così, nel corso di una conferenza stampa a Pescara, il segretario generale della Cgil Abruzzo Molise, Carmine Ranieri, e quello della Filcams Cgil Abruzzo Molise, Lucio Cipollini, a proposito del Ddl Appalti, discusso e approvato di recente in Senato.
    "Il testo, sebbene veda alcune importanti conferme di norme a tutela dei lavoratori e delle lavoratrici del settore - dicono i segretari introduce la facoltà, e non l'obbligo (previsto, invece, dall'attuale normativa), di inserire clausole sociali nei bandi di gara. Una configurazione del dettato normativo che, se confermata, avrà ricadute pesantissime per le lavoratrici e lavoratori che operano negli appalti di servizi ad alta intensità di manodopera, lavoratori 'deboli', occupati in comparti spesso essenziali: ospedali, strutture socio-sanitarie, scuole, ministeri, uffici pubblici. Non è ammissibile che il decisore politico, con la 'giustificazione' della semplificazione, depotenzi regole e liberalizzi a danno delle lavoratrici e dei lavoratori".
    "Nelle Regioni Abruzzo e Molise - sottolineano i due sindacati - sono decine di migliaia le lavoratrici ed i lavoratori che operano negli appalti di enti pubblici: Regione, Comuni, Sanità, Giustizia. Lavoratrici e lavoratori che vivono in uno stato di costante precarietà servizi essenziali come pulizia e sanificazione, mense, servizi di vigilanza e portierato. Il venir meno della clausola sociale, ovvero dell'obbligo per le ditte che subentrano nella gestione degli appalti di riassumere tutto il personale precedentemente impegnato, esporrebbe lavoratrici e lavoratori al rischio continuo di licenziamento".
    Le due sigle annunciano di aver coinvolti i parlamentari eletti nelle due regioni "affinché intervengano nella discussione del testo che ci sarà prossimamente alla Camera".
    (ANSA).
   

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