Aumento prezzi taglia nostri già ridotti margini guadagno
(ANSA) - CAMPOBASSO, 16 MAR - "Qualunque sia il prezzo della benzina che vi viene chiesto di pagare, ricordate che al benzinaio vengono sempre e solo 3,5 centesimi di euro a litro, qualunque sia il prezzo, e con quei 3,5 centesimi deve pagarsi tutti i costi, le tasse, la previdenza e, forse, remunerare il proprio lavoro". Così, Roberto Cimini, presidente regionale in Molise della Federazione italiana gestori impianti carburanti (Figisc) di Confcommercio, interviene sulla crisi determinata dall'impennata dei prezzi di carburanti. ."La categoria dei gestori - spiega - è penalizzata da questa crisi quanto lo è il consumatore. Era già provata dalla prolungata stagione della pandemia, con una drastica perdita di vendite, poi è arrivato il costo dell'energia elettrica, che già prima dei rincari valeva un 20-25 % dei nostri costi, infine ora l'aumento della merce che vendiamo con un enorme incremento della nostra esposizione finanziaria verso il fornitore e delle spese delle commissioni bancarie. Il benzinaio - sottolinea Cimini - lavora a margine fisso non già a percentuale sul valore del prodotto, così sono fatti i contratti in questo settore. Vuol dire che ogni situazione che aumenta i costi taglia ulteriormente il nostro piccolo margine e porta inevitabilmente a un forte segno negativo della gestione economica". (ANSA).