Consigliere M5s un anno fa presentò esposto anche a Procure
(ANSA) - CAMPOBASSO, 11 GEN - "Il presidente del CdA del Consorzio Cosib, Consorzio per lo Sviluppo Industriale della Valle del Biferno, Roberto Di Pardo, sindaco del Comune di Petacciato (Campobasso), è e resta inconferibile". Lo ribadisce, con una nota, l'Autorità Anticorruzione (Anac), richiamando in caso di non ottemperanza del provvedimento le conseguenze previste dalla legge (articolo 18 del d.lgs 39/2013), ossia il divieto, per i componenti di organi che hanno assegnato incarichi dichiarati nulli, di conferire per la durata di tre mesi incarichi di loro competenza. La controversia è nata perché il Consorzio Cosib non ha applicato la delibera di inconferibilità di Anac, senza però fare ricorso contro di essa.
E, anzi, ha rivendicato la regolarità della decisione, sostenendo che fosse l'Autorità Anticorruzione ad essere in difetto. Cosa che Anac smentisce, mettendo in guardia dalle conseguenze per l'inadempienza. L'istruttoria di Anac era partita sulla base della segnalazione del consigliere regionale del Molise Valerio Fontana (M5s) che a gennaio 2021 aveva presentato un esposto, oltre che all'Anac, alle Procure di Larino e di Campobasso su presunte incompatibilità del nuovo consiglio di amministrazione del Cosib.
Secondo il Cosib, il Consorzio per lo Sviluppo Industriale non è nel novero degli enti pubblici e gode di autonomia organizzativa e statutaria, pur essendo partecipato da otto Comuni. Anac ribadisce che alla nomina ha partecipato il Comune di cui il presidente è sindaco, e che i comuni sono enti consorziati al Cosib, cioè organi di indirizzo politico. La ratio della norma sostenuta da Anac è di evitare che gli incarichi siano attribuiti in occasione di un mandato politico, piuttosto che su criteri di merito e di professionalità.
Con una delibera del luglio 2021, Anac aveva comunicato agli interessati l'inconferibilità dell'incarico. Tuttavia, l'ente ha ritenuto di non adempiere né adeguarsi alle statuizioni contenute nella delibera in questione, ritenendo legittimo il conferimento dell'incarico. Di conseguenza, la decisione dell'Autorità di richiamare ora l'ente al rispetto della normativa, chiedendo di essere informata in relazione ai provvedimenti adottati. (ANSA).