Del Torto, è momento peggiore dal dopoguerra
(ANSA) - TERMOLI, 01 MAG - "Oggi dovrebbe essere una festa, ma non lo è. Ci troviamo a vivere il momento peggiore del nostro Paese nel dopoguerra". Così oggi a Termoli, Antonio Del Torto, referente del Dipartimento lavoro e crisi aziendali di Fratelli d'Italia che ha organizzato un flash-mob con lo slogan 'Non è festa senza lavoro' in occasione del primo maggio.
L'iniziativa punta a sensibilizzare l'opinione pubblica sulla difficoltà a ricostruire il tessuto lavorativo di migliaia di aziende italiane. "La pandemia ha aggravato ulteriormente la crisi che avevamo sul piano occupazionale. Questo ci spinge ad essere ancora più tenaci nel puntare a rilanciare il tessuto produttivo del paese - ha dichiarato Del Torto -. Senza attività produttive, senza impresa, non ci potrà essere occupazione. Un problema che riguarda anche il Molise, ormai in affanno su tanti settori, sia della produzione che dei servizi, tra cui il turismo".
"Ci troviamo sul viale che costeggia la spiaggia - ha proseguito Del Torto -, la crisi dei lidi, degli operatori turistici è estremamente grave. Nonostante gli auspici positivi della prossima stagione estiva, non si può pensare che questo risolva una crisi strutturale del nostro sistema turistico. Non basta lavorare un mese e mezzo all'anno per dire che ci sia turismo.
Dobbiamo fare uno sforzo e stiamo lavorando per fare delle proposte anche nella nostra regione per creare un sistema turistico in grado di dare lavoro a migliaia di giovani non solo nel periodo estivo, ma durante tutto l'arco dell'anno. È un obiettivo ambizioso".
Sul rilancio del tessuto produttivo molisano, Del Torto sottolinea la necessità di "scommettere ed investire sull'innovazione tecnologica attraverso giovani, ricercatori, energie nuove soprattutto nel settore dell'agroalimentare di qualità. Abbiamo vocazione in questo senso che fino ad ora abbiamo valorizzato poco. Per quanto riguarda il turismo ritengo sia la leva principale su cui scommettere per il futuro. Il futuro non è nelle grandi concentrazioni, non dei grandi numeri ma un turismo delle aree interne, un turismo dei borghi, del mangiar bene, della natura su cui abbiamo tante carte da giocarci sullo scenario non solo nazionale ma anche internazionale". (ANSA).