Corte Conti: Molise, nel 2020 aperti 517 nuovi fascicoli

Molise
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Condanne in primo grado per oltre 4 mln di euro

(ANSA) - CAMPOBASSO, 05 MAR - Nel corso del 2020 la Procura della Corte dei Conti del Molise ha aperto 517 nuovi fascicoli, effettuato 327 richieste istruttorie, disposto 458 archiviazioni. La magistratura contabile ha emesso, inoltre, condanne in primo grado per oltre 4,1 milioni di euro. Tra le attività svolte, quella relativa alle spese sostenute dai Gruppi consiliari regionali tra il 2007 e il 2011. In particolare quelle dichiarate da un consigliere regionale, in qualità di presidente, nonché unico membro di un Gruppo consiliare, rimborsate ma non riconducibili al funzionamento dei Gruppi regionali. Una specifica attività istruttoria condotta dalla Procura ha permesso di accertare un danno erariale derivante dall'illecita percezione di emolumenti stipendiali da parte di alcuni docenti conseguiti attraverso contratti di docenza a tempo determinato con Istituti scolastici molisani, per lo più sul posto di sostegno. Incarichi ottenuti mediante la falsa attestazione del possesso di titoli e specializzazioni.
    Nell'ambito delle procedure di aggiudicazione degli appalti pubblici e la gestione e conduzione dei contratti di cui è parte la P.A., è stato introdotto un giudizio di responsabilità erariale per l'importo di circa 32 milioni di euro concernente sia l'affidamento del servizio noleggio e lavaggio della biancheria, disinfezione, gestione del guardaroba, trasporto, ritiro e riconsegna biancheria, divise complete, materasseria, materiale monouso in Tnt, sia l'appalto di sterilizzazione dello strumentario chirurgico affidato ad un contraente privato nel 2010 senza alcuna procedura ad evidenza pubblica e, per di più, senza la sottoscrizione di alcun contratto, e che risulta, ancora oggi, attivo e regolarmente liquidato, nei Presidi ospedalieri e strutture territoriali dell'Azienda sanitaria regionale (Asrem). 

Tra le sentenze emesse, quella relativa un giudizio nel quale era convenuto un Ufficiale pilota dell'Aeronautica militare. I fatti riferiti dalla Procura riguardavano la celebrazione di una manifestazione aerea, per lo svolgimento della quale era stata pianificata una missione di trasferimento. In difformità rispetto a quanto previsto dal piano di volo, il pilota aveva seguito una traiettoria parzialmente autonoma e, a seguito dell'esecuzione di alcune manovre acrobatiche a bassa quota, il velivolo era precipitato su una collina nei pressi di un insediamento urbano in Molise andando completamente distrutto. Per il medesimo fatto l'ufficiale era stato sottoposto a giudizio penale militare, definito con sentenza di condanna passata in giudicato. Nei suoi confronti è stata riconosciuta anche la responsabilità amministrativa. Il Collegio giudicante ha quantificato in 300 mila euro il danno all'erario da risarcire.

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