Incidente piattaforma,recupero parte gru

Molise
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Operazioni 13 miglia al largo. Pm, errore organizzativo o usura

(ANSA) - ANCONA, 9 MAR - Imbragato e agganciato ai mezzi di sollevamento della nave Mamta della Micooperi, che ora è in navigazione verso il porto di Ancona, il braccio della gru caduta in mare dalla piattaforma Eni "Barbara F" il 5 marzo scorso. Nell'incidente, avvenuto durante il trasbordo di una bombola d'azoto sul Supply Vessel Aline B, era morto Egidio Benedetto, 63enne operaio Eni di origine molisana ma residente nel Chietino, che si trovava nella cabina della gru durante la movimentazione; feriti gravemente due operai, 47 e 52 anni, della "Bambini" di Ravenna che erano a bordo del mezzo navale colpito dalla gru. Il recupero, per mezzo del Rov (un sottomarino a comando remoto) e sommozzatori, è stato eseguito a 13 miglia al largo di Senigallia, a una profondità di circa 35 metri: il braccio della gru era rimasto incastrato sotto la chiglia del supply vessel (la nave di rifornimento ndr). Il pm di Ancona Irene Bilotta ha aperto un fascicolo contro ignoti.
    Tra le ipotesi al vaglio: un errore nell'organizzazione del lavoro e l'usura della gru crollata.Ieri pomeriggio il consulente tecnico d'ufficio nominato dalla Procura aveva esperito, insieme ai tecnici della Guardia Costiera, rilievi tecnico scientifici sul Supply Vessel Aline B necessari alle indagini sulla dinamica dell'incidente.
    Stamattina invece sono iniziate le operazioni di recupero: prima si è proceduto all'imbragatura del braccio della gru rimasta incastrata; poi c'è stato l'aggancio con il cavo di tenuta alla nave di recupero che ha fatto rotta verso fondali più bassi per portare a bordo più facilmente tutto il materiale.
    Infine, dopo i test positivi su navigabilità e motori principali, la nave Mamta si è diretta verso Ancona.(ANSA).
   

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