Consigliere Posada scrive a Deiana e Decaro, subito l'assemblea
Le amministrative del 12 giugno sono ormai un ricordo sbiadito, ma da allora si attende ancora la seconda votazione per l'elezione del nuovo presidente dell'Anci, il cui mandato è scaduto da circa un anno. Per trovare il successore di Emiliano Deiana, a cui spetta il compito di convocare l'assemblea congressuale, si era tentata la strada del voto lo scorso 10 marzo, ma il risultato aveva restituito una situazione di stallo con Deiana che si era fermato a 146 voti e Alberto Urpi, sindaco di Sanluri, a 139. Ora il consigliere regionale di Posada Giorgio Fresu ha scritto una lettera aperta ai presidenti regionale e nazionale dell'associazione dei comuni, lo stesso Deiana e Antonio Decaro, chiedendo la convocazione dell'assemblea congressuale per "procedere al rinnovo degli organi sociali ai sensi dell'art. 6 dello statuto vigente".
"Come ben sai, infatti, l'organismo che presiedi dal gennaio del 2017 è scaduto da quasi un anno - si legge nella missiva - Un mandato, per quanto mi riguarda condotto con grande dedizione, che però è stato contraddistinto da alcune anomalie: mi riferisco, in particolare, alla composizione del consiglio regionale, rappresentato in tutti questi anni da 27 consiglieri anziché da 40 e da un comitato esecutivo altrettanto ridotto rispetto ad una possibile più ampia partecipazione, secondo quanto previsto dallo statuto".
Secondo Fresu, inoltre, "sia nel consiglio regionale, che nel comitato esecutivo, non sono state rappresentate amministrazioni della provincia di Nuoro, se si eccettua la sindaca di Teti (nel consiglio), peraltro decaduta da tempo. Considerate le emergenze e le istanze sociali ed economiche che caratterizzano tale provincia, reputo l'assenza di amministratori nuoresi un fatto quantomeno singolare". La seconda considerazione riguarda "gli attuali rappresentanti nel consiglio, già decaduti e non rieletti. Il riferimento è rivolto agli amministratori di Elini, Teti, Gonnostramatza, Cardedu, llbono, Arbus (vice sindaco) e Laconi", conclude la lettera.