Sciopero e sit-in operai appalti Enel e Portovesme srl

Sardegna

Sindacati Sulcis, a rischio un migliaio di lavoratori indiretti

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In attesa dell'evolversi della situazione per i lavoratori diretti della Portovesme srl, della cui vertenza di parlerà il prossimo 9 gennaio in un incontro in Regione, i sindacati dei metalmeccanici delle ditte d'appalto che operano sia all'interno della Portovesme srl che nella centrale elettrica Grazia Deledda dell'Enel rilanciano la mobilitazione. Oggi nuova assemblea davanti ai cancelli della fabbrica di zinco e piombo con uno sciopero di 4 ore per ciascun turno.
    Il rischio è che circa un migliaio di lavoratori indiretti potrebbero trovarsi senza lavoro e senza ammortizzatori sociali in caso di stop delle due attività già annunciati a gennaio 2023 per la Portovesme Srl, dove operano circa 700 operai degli appalti, e nel 2025 per la centrale Enel, dovuto al Phase out per l'addio ai combustibili fossili.
    "Gran parte dei lavoratori rischiano di perdere il posto di lavoro in cui si trovano attualmente, nonché di ritrovarsi scoperti dagli eventuali ammortizzatori sociali futuri, alimentando una tensione sociale, di per sé incontrollabile", dicono i segretari del Sulcis di Fiom-Fsm-Uilm e il coordinamento delle Rsu.
    "Il problema degli appalti deve essere affrontato subito - dice Roberto Forresu della Cgil - Stiamo chiedendo che la politica e le committenti prendano coscienza di questa vertenza e che si trovi una soluzione".
    Secondo Renato Tocco della Uilm, "il percorso che stavamo affrontando con la Regione si è interrotto: bisogna prevedere la riconversione dei lavoratori degli appalti e affrontare un ragionamento su un possibile paracadute nel caso di chiusura delle attività, perché la risposta non può essere quella della cig ordinaria, ma serve una deroga: noi non ci fermeremo".
    Nel frattempo la Regione ha convocato i sindacati per lunedì 16 gennaio, alle 11, in assessorato dell'Industria.
   

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