Idee e riflessioni per guardare al futuro con "Pazza Idea"

Sardegna
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Cagliari, festival in programma dal 25 al 27 novembre al Ghetto

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Il festival "Pazza Idea" diventa officina di idee e riflessioni per guardare al futuro, tema dell'11/a edizione. Dal 25 al 27 novembre il Centro d'arte e cultura Il Ghetto a Cagliari ospita performance, workshop, incontri, presentazioni di libri, mostre, reading, arte e musica.

Numerosi gli ospiti: Silvia Ballestra, Lavinia Bianchi, Daniela Brogi, Egidia Bruno, Annalisa Camilli, Luigi Dal Cin, Ester Cois, Mauro Covacich, Mafe De Baggis, Pietro Del Soldà, Mario Desiati, Jolanda Di Virgilio, Luigi Frassetto, Ilaria Gaspari, Vera Gheno, Silvia Kuna Ballero, Lorenzo Lavia, Viola Lo Moro, Alessandro Mannarino, Marco Missiroli, Mumucs, Lorenza Pieri, Alessandro Piperno, Gaia Rayneri, Gabriele Romagnoli, Michela Rossi (Sonno), Roberta Sale, Aboubakar Soumahoro, Yari Selvetella, Claudia Torrisi, Pierluigi Vaccaneo, Vincenzo Vecchione, Daniele Vicari, Lidia Yuknavitch.

Saranno accompagnati in questo percorso da Michela Atzeni, Vito Biolchini, Maddalena Brunetti, Simona Campus, Renato Chiocca, Francesco Civile, Raffaella De Santis, Valentino Mannias, Noemi Medas, Paola Saluzzi, Irene Soave, Alberto Urgu. E ancora dalle illustratrici de "Un filo nel vento" Lilliana Comes, Nicoletta Calvo, Berenice La Ruche, Giorgia Atzeni, Pia Valentinis, Maria Francesca Melis, Kiki Skipi, Alessandra Murgia, Sara Bachmann, Valentina Fadda, Annalisa Salis, Claudia Piras, Daniela Demurtas, Daniela Spoto, Daniela Cella, Viola Vistosu Villani, Silvia Maxia, Alessandra Pulixi, Barbara Pala, Sebastiana Mesina, Simone Loi. Con la partecipazione straordinaria di Fabio Magnasciutti.

"Quando abbiamo cominciato a immaginare questa undicesima edizione di Pazza Idea - spiega Mattea Lissia, direttrice artistica del Festival - non pensavamo ci saremmo ritrovati in una stagione di crisi politiche, catastrofi climatiche, nuove povertà e una guerra alle porte di casa con la minaccia di uso di armi atomiche. Il tema scelto, "Officina futuro", ci ha portato necessariamente a riflettere anche su quale vogliamo che sia l'impatto del nostro lavoro sul mondo che ci circonda. Poiché siamo convinti che la letteratura e l'arte siano sempre un passo avanti nel prefigurare il futuro, abbiamo compreso che fare un festival ancora più ricco di incontri, idee e scambi è il contributo migliore che possiamo dare".    

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