Raccolta anticipata anche nell'Isola, produzione su tra 10-15%
Abbondante, di qualità e, in linea con il trende nazionale, anticipata per via del caldo e della siccità. La vendemmia 2022 in Sardegna parte circa quattro giorni prima rispetto allo scorso anno. Si stima che l'annata farà registrare un incremento nella produzione tra il 10 e 15 per cento, in controtendenza con il resto della Penisola dove si prevede una diminuzione del 10 per cento. E' il quadro che emerge dall'analisi condivisa tra Assoenologi guidata da Mariano Murru e Coldiretti Sardegna.
"Le previsioni rischiano però di essere fortemente influenzate in negativo dalla siccità - avverte Aldo Buiani, enologo di Coldiretti - in particolare sui vigneti non irrigui, e dalle alte temperature. Resta quindi l'incognita legata al clima: tutto si gioca nei prossimi venti giorni". Nella prima settimana di agosto si procederà con la raccolta delle basi spumante da uve chardonnay, nella seconda con quelle per i moscati, mentre per il vermentino bisognerà attendere l'ultima decade di agosto. La produzione si stima che raggiungerà i 667 quintali di uve. "Ma sono valori ipotetici - spiega Murru - legati alle valutazioni di questi ultimi dieci giorni.
L'incremento è dovuto principalmente all'assenza di gelate, in particolare nel nord Sardegna, nella zona di Alghero, Monti, Berchidda, dove si riscontra un aumento di circa il 35 per cento sullo scorso anno. Negli altri territori invece l'aumento medio si attesta intorno al 5-6 per cento, fatta eccezione per il Sulcis , dove a causa della forte siccità si prevede un decremento del 6 per cento".
Tra gli esperti c'è un cauto ottimismo. "Possiamo affermare che ad oggi in Sardegna ci troviamo di fronte a una campagna vendemmiale positiva sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo - sottolinea il presidente di Assoenologi - fortunatamente le piante hanno beneficiato delle forti riserve idriche accumulate durante l'autunno scorso e al momento non sono ancora del tutto sofferenti. Lo stato fitosanitario è da considerarsi positivo grazie anche alle alte temperature da metà maggio in poi e all'assenza di piogge primaverili che hanno bloccato i primi focolai di peronospora e qualche caso sporadico di oidio. Insomma, le nostre uve sono sane e di ottima qualità".