Elena Pasquini, ritratto d'artista attraverso le sue opere

Sardegna
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A Ghilarza mostra dedicata alla pittrice e scultrice lussurgese

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"Elena Pasquini/Esperienza Introspettiva, Vita". E' dedicata alla pittrice, scultrice e ceramista di Santu Lussurgiu scomparsa un anno fa, la Mostra Installativa d'Arte allestita all'Agorà di Ghilarza dal 7 al 15 luglio. Il progetto espositivo si avvale della direzione artistica di Riccardo Barracu. L'esposizione è un ritratto d'artista attraverso le sue opere. Temi e iconografie ricorrenti svelano insieme a una ricerca interiore un profondo amore per la sua Sardegna.

Un'antologia di dipinti e ceramiche, scelti dall'artista Viviana Faedda, dai ritratti agli affreschi di vita paesana, con le pariglie de sa carrela 'e nanti, agli enigmatici volti di donne, simboli dell'inquietudine o maliziose femmes fatales. In un angolo un'installazione rievoca lo studio, una stanza densa di ricordi. La colonna sonora originale è firmata dal compositore Mirco Magnani con Lukasz Trzcinski per Undogmatisch Berlin. Il progetto ideato dal regista e filmmaker lussurgese, berlinese d'adozione, Riccardo Barracu, comprende anche un video sui luoghi dell'infanzia e della giovinezza dell'artista, i suoi paesaggi del cuore.

"Questa mostra riveste per me un significato particolare, e personale - spiega Barracu - ho conosciuto Elena sin da bambino ed è così che vorrei che tutti la conoscessero, in questo percorso di vita che ci ha regalato. Artista dotata di grande talento e straordinaria sensibilità, ha fatto della pittura un'esperienza colma di emozioni, vibrante di passione e significato".

La mostra nasce dal desiderio del marito, Pietro Biancotto, di portare alla luce e far conoscere l'opera di Elena Pasquini e rendere omaggio alla donna e all'artista. "Non è riassumibile una vita in simbiosi - racconta all'ANSA Biancotto - mai abbiamo ragionato come 'io' ma sempre come 'noi', abbiamo condiviso ogni decisione, anche se spesso ci bastava uno sguardo". La casa di Ghilarza, a un centinaio di metri dal luogo dell'esposizione, che conserva ancora la presenza di Elena, con le pareti coperte di quadri, i suoi lavori in ceramica, è la testimonianza di quel forte legame: una grande storia d'amore.
   

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