Lo firma il regista nuorese Francesco Bussalai
Il disboscamento selvaggio della Sardegna dell'800 operato dal governo piemontese, rivive in un docu-film del regista nuorese Francesco Bussalai. "Arbores - La storia perduta degli alberi in Sardegna" ricostruisce un disastro ambientale che ha ridisegnato il paesaggio dell'Isola, lasciando profonde ferite visibili ancora oggi.
Un racconto che parte da Nuoro, dalla devastazione del monte Ortobene, attraverso la testimonianza dei nuoresi, gli spunti storici del libro "Colpi di scure sensi di colpa" di Fiorenzo Caterini e le storie illuminanti di Grazia Deledda. "Di giorno in giorno di ora in ora, i colpi di scure risuonano più vicini e più forti, mentre tutta la foresta si copre di fiori dorati", scrive la scrittrice premio Nobel nel 1905. Nell'incipit del film una frase di Antonio Gramsci restituisce il senso di quella devastazione: "L'isola di Sardegna fu letteralmente rasa al suolo come per un'invasione barbarica. Caddero le foreste che ne regolavano il clima e la media delle precipitazioni atmosferiche".
"Ho inziato a scrivere il film quando ho letto il libro di Fiorenzo Caterini - svela il regista incontrando i giornalisti a Nuoro - Io mi sono occupato del monte Ortobene, su cui non ci sono foto né video, ma sono stati preziosi i racconti di denuncia precedenti al disboscamento di Grazia Deledda, Salvatore Cambosu, Giuseppe Dessì, Peppino Mereu e le testimonianze dei nuoresi. Ho voluto fare un lavoro sulla memoria perduta - spiega Bussalai - e insieme a Caterini abbiamo voluto sensibilizzare le scuole, in particolare lavorando col liceo Satta di Nuoro. Trovo inaccettabile aver scoperto io stesso questa storia a 50 anni".
Il docu-film prodotto da "Terra trema film" si sviluppa in 62 minuti con le musiche di Antonio Bacchiddu e la voce recitante di Stefano Ferrando, su cui si inseriscono le testimonianze. Verrà presentato il 13 aprile a Nuoro con tre proiezioni al teatro Eliseo destinate a circa 700 studenti.