Agevolazioni massime tra il 30% e il 40% alle imprese sarde
Con un Pil pro capite inferiore al 75% della media Ue la Sardegna rientra ora a pieno titolo tra le regioni italiane ammissibili agli aiuti di Stato in forza dell'articolo 107 del trattato sul funzionamento dell'Unione Europea (tra le cosiddette zone A), con intensità massime di aiuto per le grandi imprese comprese tra il 30% e il 40%. Un orientamento della Commissione europea che potrebbe aprire uno spiraglio in vista della definizione del nuovo sistema di continuità aerea da e per l'Isola, che dovrà essere aggiudicata entro maggio 2022, senza più temere le procedure di infrazione per aiuti di Stato. C'è quindi da attendersi uno sguardo più benevolo da Bruxelles, che finora ha sempre frenato sull'allargamento dei collegamenti verso i cosiddetti scali minori.
"Approfittiamo di questa occasione e verifichiamo se ci siano le condizioni per proporre un modello di continuità territoriale non condizionato dai vincoli degli aiuti di Stato - commenta il consigliere regionale di Udc-Cambiamo! Antonello Peru - L'articolo 107 del TFUE fino ad oggi ha di fatto bloccato la possibilità della Regione di scegliere liberamente in tema di trasporti e di collegamenti con la penisola. Ad esempio sulla tariffa unica, ma anche sul numero dei voli giornalieri da e per la Sardegna e sulle tratte da inserire. Oggi è arrivata la comunicazione che ufficializza l'approvazione della carta delle regioni italiane a cui possono essere concessi gli aiuti di Stato. Dobbiamo cogliere al volo questa apertura e aprire immediatamente un confronto con l'Europa".
"La Sardegna deve farsi trovare pronta - aggiunge l'ex sindaco di Alghero Marco Tedde - In tempi rapidi il Governo deve mettere l'Isola in grado di capire se queste nuove regole possano scriminare e consentire aiuti anche per strutturare un regime di continuità territoriale alla stregua di un vero e proprio ponte tra la Sardegna e il continente".