Fabbrica bombe: Rwm, sentenza discutibile a lavori ultimati

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Azienda all'attacco, "giudici come Ponzio Pilato"

"In meno di due anni Rwm Italia completa una grande opera e ammoderna uno stabilimento riconosciuto strategico per il Paese, con un investimento di 45 milioni di euro senza finanziamenti pubblici, peraltro in un quadro economico generale di crisi, aggravata dalla pandemia. Il tutto viene eseguito sulla base di autorizzazioni rilasciate per assenso di oltre 15 amministrazioni, riconosciute legittime dal Tar. E alla fine, il Consiglio di Stato sorprendentemente azzera ogni cosa, liquidando la questione in maniera superficiale. Una vera delusione". Così Fabio Sgarzi, amministratore delegato della società controllata dalla tedesca Rheinmetall, commenta la sentenza del Consiglio di Stato che ha bocciato l'ampliamento, annullando le autorizzazioni rilasciate.

"Fermo il rispetto che si deve ad ogni sentenza, va però constatato che i giudici del Consiglio di Stato non hanno svolto la loro funzione come ci si sarebbe atteso - si legge nella dura nota dell'azienda - di fronte all'ipotetico dubbio se la Rwm Italia sia o non sia un impianto chimico integrato da assoggettare a Via, anziché risolverlo con l'ausilio di una nuova perizia tecnica, se ne sono lavati le mani come Ponzio Pilato, rinunciando alla decisione e rimandando il tutto alle amministrazioni della Sardegna, che già si erano pronunciate, imponendo un procedimento di Valutazione di Impatto Ambientale. Una maniera discutibile di procedere".

"I lavori dei reparti R200 e R210 sono, comunque, già terminati - prosegue Sgarzi - e gli impianti sono pronti a entrare in funzione. Essi hanno un impatto ambientale praticamente nullo. Il Campo Prove R140, invece, è già in funzione dal marzo scorso. Non ci sono dubbi che difenderemo i nostri investimenti con tutti i mezzi di cui disponiamo, in quanto restiamo convinti di avere agito nel giusto, senza alcuna violazione normativa e ci mettiamo a disposizione del Comune di Iglesias e della Regione Sardegna per trovare una soluzione pragmatica e rapida alla questione, nell'interesse dei lavoratori e del territorio". 
   

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