Polizia effettua tre arresti a Orosei e sequestra 6.300 piante
Avevano segnalato alle autorità competenti l'inizio dell'attività di coltivazione di cannabis sativa, ma in realtà era solo una scusa per ricavare in quel terreno nelle campagne di Orosei una piantagione illegale di marijuana. Lo hanno scoperto gli investigatori della Squadra mobile di Cagliari in collaborazione con i colleghi di Nuoro. Una volta essicati, gli arbusti avrebbero prodotto oltre una tonnellata di stupefacente, destinata in parte al mercato cagliaritano, per un valore di un milione e mezzo di euro.
Agli arresti domiciliari sono finiti tre allevatori, già noti alle forze dell'ordine: Giorgio Chessa, di 55 anni, il figlio Salvatore di 18 anni e Sandro Spina, di 26. Sequestrate 6.300 piante e alcuni chili di marijuana lasciata ad essiccare. Il blitz dei Falchi della Mobile, coordinata dal dirigente Fabrizio Mustaro, è scattato ieri mattina in località Sos Alinos. Oltre alla cannabis che stava ancora maturando nel terreno, i tre avevano già estirpato parte del raccolto, appendendo le piante in un gigantesco capannone per farle essiccare, un'altra parte era stata già divisa e pronta per essere immessa nel mercato. Tutta la cannabis è stata analizzata e aveva in media un principio attivo dieci volte superiore a quanto consentito.
"Abbiamo appurato, negli ultimi sequestri, che i coltivatori cercano di camuffare l'attività illegale con la produzione di cannabis sativa - dice all'ANSA Mustaro - Noi stiamo eseguendo tutti i controlli e le verifiche sulle piantagioni, facendo poi analizzare il principio attivo".
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