Insularità: commissione, "Stato sordo, pronti a Sardexit"

Sardegna

Organismo Consiglio regionale, ci ricevano capigruppo del Senato

"Lo Stato sta creando le condizioni per una vera e propria Sardexit". E' la posizione netta della commissione speciale per l'Insularità del Consiglio regionale della Sardegna che oggi ha chiesto un incontro con i presidenti dei gruppi del Senato. L'obiettivo è di riuscire ad approvare la proposta di legge di iniziativa popolare per il riconoscimento dell'Insularità in Costituzione e il disegno di legge approvato dall'Assemblea sulla compensazione dei costi derivanti dal gap entro la fine della legislatura. L'esame della proposta di iniziativa popolare si è concluso il 27 ottobre del 2020 con l'approvazione del testo da parte della commissione Affari costituzionali, ma ancora la discussione non è stata calendarizzata in Aula, mentre il disegno di legge del Consiglio regionale è stato solo assegnato alle commissioni Bilancio di Camera e Senato.
    "Lo Stato sembra ignorare che i problemi che derivano dalla condizione di insularità non possono essere considerati di una sola Regione, ma sono una cruciale questione nazionale che Governo e Parlamento non possono snobbare ancora a lungo", ha spiegato stamattina il presidente della commissione speciale Michele Cossa, affiancato dai commissari Roberto Li Gioi (M5s), Dario Giagoni (Lega) e Francesco Agus (Progressisti).
    "L'urgenza di una modifica costituzionale - ha aggiunto Cossa - emerge con tutta la sua evidenza se si considera il grave e permanente svantaggio a cui è esposta la Sardegna, ha un costo di circa 5.700 euro per ogni sardo, oltre un quarto del Pil pro capite che, tenendo conto della popolazione, corrisponde a circa 9,4 miliardi di euro di minore prodotto annuo". Ma il paradosso, secondo i commissari, "è che siamo davanti a uno Stato consapevolmente sordo, che promette di accorciare il gap tra Nord e Sud del Paese, ma che davanti a proposte d'intervento dimentica il grido di dolore della Regione più penalizzata". Da qui la provocazione sulla Sardexit, "benché - precisa i componente della commissione speciale - nessuno di noi sia indipendentista".

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