Sardegna: alta tensione su Piano casa, blitz fallito in Aula

Sardegna
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Il disegno di legge prevede incrementi volumetrici nei 300 metri

Si alza il livello dello scontro in Consiglio regionale sul Piano casa. Il disegno di legge della Giunta che prevede ampliamenti volumetrici nella fascia protetta dei 300 metri dalla battigia, e che dovrà essere approvato entro il 31 dicembre, è già stato trasmesso al Consiglio delle autonomie locali (Cal). Nel frattempo, giovedì 3 in commissione Urbanistica sono in programma le audizioni degli ordini professionali e delle associazioni ambientaliste.

Ieri notte, dopo il via libera alla manovrina anti Covid da 473 milioni di euro, la Giunta ha tentato un blitz per accorciare i tempi di ingresso in Aula del Piano casa. La vice presidente della Giunta Alessandra Zedda ha chiesto di attuare la procedura abbreviata prevista dall'articolo 101 del Regolamento consiliare per portare e approvare il ddl in Consiglio entro pochi giorni. L'opposizione è insorta e alla fine Zedda ha ritirato la proposta. Ma la minoranza oggi è tornata all'attacco. "Il centrodestra ha proposto una contrazione dei tempi regolamentari per la discussione del Piano casa, un'azione grave - denuncia il capogruppo del Pd Gianfranco Ganau - che evidenzia la volontà cinica di portare avanti un provvedimento fortemente ambiguo che contrasta con le principali norme di tutela del territorio e stravolge le attuali norme urbanistiche. Su questo tema siamo pronti ad affrontare una dura battaglia consiliare che impedisca questo scempio".

Si affida invece a Facebook, per il suo affondo, il capogruppo dei Progressisti Francesco Agus, che parla di "blitz, in piena notte, utile a tagliare i tempi concessi all'opposizione per approvare quanto prima una legge dai contenuti incostituzionali e a tratti immorali: le costruzioni in agro e sulle coste, gli aumenti volumetrici in zone a rischio idrogeologico e l'abitabilità dei seminterrati". Agus fa anche notare che il regolamento assegna al presidente e non alla sua vice la facoltà di chiedere la procedura abbreviata, e "dopo venti minuti di bagarre se ne sono accorti anche loro". "Mai vista tanta disonestà politica unita a tanta insipienza - conclude - non deve stupire poi se queste qualità fanno della Sardegna un caso nazionale".
   

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