Discoteche aperte in Sardegna, indaga la Procura

Sardegna
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"Epidemia colposa". Bufera su Solinas dopo inchiesta Report

di Roberta Celot

Il maxi-cluster in Costa Smeralda diventa un caso giudiziario. La Procura di Cagliari ha aperto un fascicolo sul via libera alle discoteche in Sardegna ad agosto, una scelta che avrebbe favorito la diffusione del Covid prima nell'Isola e poi in varie regioni italiane.

I magistrati vogliono capire se la Regione abbia consentito ai locali della Costa Smeralda di non spegnere la musica nonostante fosse a conoscenza dei rischi. Si procede per epidemia colposa e al momento non ci sono indagati. La decisione della procuratrice Maria Alessandra Pelagatti, che ha affidato l'indagine all'aggiunto Paolo De Angelis - è lui a guidare il pool specializzato in colpe mediche composto dai sostituti Guido Pani, Daniele Caria e Diana Lecca - arriva all'indomani della messa in onda su Rai3 dell'inchiesta giornalistica di Report sul 'caso Sardegna'.

Nel servizio i consiglieri regionali di maggioranza Angelo Cocciu (Fi) e Giovanni Satta (Psd'Az) hanno affermato che la scelta del Governo regionale di prorogare l'apertura delle discoteche sin dopo Ferragosto, assicurando una boccata d'ossigeno ai gestori nel bel mezzo di una stagione turistica già gravemente compromessa, sia stata presa sulla base delle pressioni ricevute. D'altro canto, Dario Giagoni, capogruppo della Lega, non è stato in grado di confermare agli autori dell'inchiesta il contenuto del parere fornito dal Comitato tecnico scientifico a supporto di una decisione politica assunta, in sostanza, anteponendo gli interessi economici a quelli sanitari. Il 'giallo' di quel documento è ora all'attenzione dei magistrati.

Le prossime mosse della Procura saranno quindi l'acquisizione del parere degli esperti e la convocazione a Palazzo di giustizia di tutte le persone informate dei fatti. Saranno sentiti sicuramente i componenti del Comitato tecnico scientifico - nel frattempo passati da 4 a 2 - ma anche i consiglieri di maggioranza e opposizione, perchè il via libera alla discoteche era passato in Aula l'11 agosto con l'approvazione trasversale di un ordine del giorno (4 sì del Pd, uno di Leu e voto contrario di M5s e Progressisti).

Governatore e assessori potrebbero essere ascoltati a stretto giro. Tra i primi a chiedere di poter visionare quel documento è stato l'esponente dei Progressisti Massimo Zedda, che ha rafforzato i suoi dubbi sull'esistenza del parere - o sulla valutazione negativa 'nascosta' dalla Giunta - anche davanti ai microfoni di Report.

Nessun commento dal governatore Christian Solinas, nè dall'assessore della Sanità Mario Nieddu. Parlano invece, e vanno all'attacco, i Cinquestelle. La deputata Paola Deiana chiede la dimissioni di Solinas e della sua Giunta. "Per Solinas, Nieddu e Company - afferma la parlamentare - la salute dei sardi è solamente merce di scambio: loro sapevano che i contagi ad agosto stavano aumentando. Nonostante ciò, quindi consapevoli, hanno deciso di riaprire le discoteche per cedere alle richieste degli 'imprenditori' della Costa Smeralda".

Prende posizione anche l'Anci. "In un mondo normale domani si terrebbero nuove elezioni regionali - scrive in un post su Facebook il presidente Emiliano Deiana - Se esiste un parere del Comitato allora lo tirino fuori velocemente, perché altrimenti le istituzioni autonomistiche perdono anche il residuo di credibilità che gli rimane. Se invece non c'è, si dica che è stata presa una decisione politica, perché i soldi di pochi valgono più della salute di tutti i sardi".

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