Protesta a Sassari, "rischia di creare moltitudine di esodati"
Striscioni, megafoni e slogan per dire 'No' al Decreto scuola 2019 che, a detta degli insegnanti precari sardi, rischia di dare il colpo di grazia alle speranza di stabilizzazione e di lavoro dei docenti. Un centinaio di precari si sono presentati a Sassari, davanti alla sede dell'Ufficio scolastico regionale al grido di "precariato crimine di Stato". A chiamare a raccolta gli insegnanti costretti da sempre nel limbo dei contratti a termine, delle supplenze e delle chiamate a progetto, sono stati i 'Coordinamenti dei precari della scuola autoconvocati'.
"Il decreto si sta rivelando come un 'ammazza precari' che rischia di creare una moltitudine di esodati", spiegano i portavoce del Coordinamento, Maria Grazia Del Giudice e Andrea Faedda. "La Sardegna si troverà ancora una volta penalizzata e delle attuali 5mila cattedre vacanti nell'Isola, una gran parte sarà assegnata quasi certamente a docenti non sardi". Il coordinamento, in vista dello sciopero del 14 febbraio, propone diverse soluzioni per correggere il decreto. Una di queste prevede percorsi di abilitazione riservati ai precari della scuola in Sardegna, sulla base delle leggi regionali che permettano di utilizzare la residenza nell'isola come criterio per l'accesso ai concorsi della pubblica amministrazione.