Mostra del libro a Tempio con 31 editori

Sardegna

L'Aes rilancia con nuova location, nuovo format e nuovi partner

Aprirà i battenti venerdì 22 novembre alle 10.30 nel palazzo degli Scolopi di Tempio la prima edizione di "Qui c'è aria di cultura", evento dedicato all'editoria sarda che vede la partecipazione di 31 case editrici. Nuova location, nuovo format e nuovi partner per l'Aes, l'Associazione degli editori sardi, che sceglie la capitale dell'Alta Gallura per rinnovare il proprio impegno a sostegno del mercato librario isolano. Dal 22 al 24 novembre lo Spazio Faber e la Casa del Fanciullo saranno il palcoscenico dell'iniziativa promossa e finanziata dall'assessorato regionale della Cultura e organizzata dal Comune di Tempio con l'Aes e la libreria Bardamù.
    Ad aprire i lavori saranno la presidente dell'Aes, Simonetta Castia, l'assessore regionale Andrea Biancareddu, il vicesindaco Gianni Addis, il consigliere delegato per le Politiche culturali, Giovanni Marco Usai, l'assessore comunale della Pubblica istruzione, Franco Marotto. La sala lettura sarà intitolata a Manlio Brigaglia in occasione della presentazione del libro "Manlio Brigaglia. Ricordi di una vita", scritto da Franco Fresi per Soter editrice. Ci saranno anche Salvatore Tola e Sandro Ruju, autori di "Manlio Brigaglia. Tutti i libri che ho fatto", pubblicato con Mediando Edizioni. Il programma proseguirà tra incontri, dibattiti, presentazioni ed eventi artistici e culturali. Previsti anche numerosi laboratori didattici e confronti con gli studenti delle scuole tempiesi.
    "Tempio è città di cultura, un evento del genere ci mancava", dice Biancareddu. "Proseguiamo nella direzione della valorizzazione e promozione della cultura libraria", fa eco Addis. Come spiega Simonetta Castia, "sono coinvolte trentuno case editrici, a conferma della rinnovata compattezza dell'Aes, catalizzatore per la rete di tutti gli editori indipendenti sardi".
    Il programma è in sintonia con "Noi e il mondo", il concept collegato al "Gioco del mondo", ossia il tema della trentaduesima edizione del Salone del libro di Torino. "La cultura non contempla frontiere né confini - chiosano gli organizzatori - ma frantuma i muri e supera le divisioni".

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