Dopo bocciatura medici si mobilitano minoranze Comune e Regione
(ANSA) - CAGLIARI, 3 OTT - Le opposizioni in Consiglio comunale a Cagliari contro l'accorpamento dei presidi Microcitemico e Oncologico-Businco nell'Azienda mista ospedaliero universitaria. I gruppi dei Progressisti, Pd, Progetto Comune, Sinistra per Cagliari hanno presentato un ordine del giorno e un'interrogazione per sollecitare il sindaco Paolo Truzzu (FdI) "su un tema estremamente sensibile e delicato che la Regione sta gestendo in modo piuttosto ambiguo".
"A tre anni dall'accorpamento dei due presidi con il Brotzu - denunciano le minoranze consiliari - sentiamo ora parlare di un nuovo accorpamento per salvare la facoltà di medicina, che avrebbe bisogno di 300 nuovi posti letto per ottenere l'accreditamento". L'operazione in questione è richiamata in un passaggio - poche righe nell'articolo 18 del testo - della riforma sanitaria della Giunta Solinas che ripristina le vecchie Asl (fino a 5 compresa la Gallura) e sostituisce l'Ats con l'Azienda regionale della salute. Sull'accorpamento si è già pronunciato negativamente anche il gruppo Pd in Consiglio regionale: "il dipartimento pediatrico e delle microcitemie rischia di vedere drasticamente ridotta la propria efficacia solo per far fronte alla necessità dell'Università di Cagliari", si legge in una interrogazione presentata in questi giorni.
All'attacco, inoltre, i Progressiti, con il capogruppo Francesco Agus, e il M5s, con la consigliera Carla Cuccu. Dice Agus: "Su temi come questi non si può essere ambigui. L'esecutivo dovrebbe ascoltare le associazioni di pazienti, i sindacati dei medici e e il personale degli ospedali e agire con prudenza. Se la riforma dovesse rimanere quella vista sinora il nostro dissenso sarà forte", annuncia. Sulla stessa linea Carla Cuccu, che invoca l'ascolto e spiega: "Un sistema di lavoro collaudato verrebbe mandato in frantumi e non si capisce a quale scopo".
Tornando alla riforma, il governatore aspetta di acquisire le osservazioni della maggioranza prima del via libera in Giunta e dell'approdo del testo in commissione: si punta all'ok dell'Aula entro l'anno con entrata a regime dall'1 gennaio 2020. (ANSA).