Confartigianato,"situazione difficile,aziende stanno diminuendo"
Sono più di 30mila i posti di lavoro creati dalla manifattura sarda: tre quarti (quasi 24mila persone) sono occupati in micro e piccole aziende e 14.897 lavorano nelle imprese artigiane. Nel complesso ci sono oltre 7mila imprese manifatturiere regionali, di cui 5mila artigiane: producono alimentari, bevande, prodotti tessili e abbigliamento, intagliano legno e sughero e trasformano prodotti chimici, in gomma, in metallo e pietra, coniugando la manualità del lavoro autonomo con l'imprenditoria tecnologicamente più avanzata.
Sono i principali dati di una ricerca dell'Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Sardegna che, rielaborati gli ultimi dati Istat disponibili del 2017, ha rilevato anche come gli addetti delle micro e piccole imprese della manifattura isolana rappresentino l'8,3% del totale di quelli impiegati in tutto il sistema produttivo regionale. A livello territoriale, 6.080 addetti sono nell'ex provincia di Cagliari, 7.329 a Sassari, 3.812 a Nuoro e 2.236 a Oristano. "Dati interessanti ma che non possono soddisfarci - commenta Antonio Matzutzi, presidente di Confartigianato Imprese Sardegna - considerati i recenti numeri che confermano la continua diminuzione delle imprese artigiane sarde". I numeri attuali dell'artigianato, infatti, descrivono una situazione difficile.
Nel primo trimestre 2019, il comparto conta 34.811 imprese registrate presso le Camere di Commercio: 13.231 a Cagliari, 12.485 a Sassari, 6.407 a Nuoro e 2.688 a Oristano. In ogni caso, il bilancio regionale aperture-chiusure segna ancora negativo con 582 aperture e 980 chiusure, per un saldo finale di -398. Tutto il "sistema artigiano" offre lavoro e opportunità a 62.546 occupati, per 3.098 milioni di euro di valore aggiunto prodotto, in un contesto, quello dell'economia regionale: le aziende artigiane rappresentano il 20,7% del totale delle attività produttive regionali. "Per Confartigianato Sardegna è fondamentale difendere la competitività della manifattura sarda e italiana sul mercato interno e internazionale, eliminando costi e vincoli che penalizzano le imprese rispetto ai competitor stranieri quali fisco, burocrazia, credito, servizi pubblici".