Marcia indietro imposta da Lega dopo polemiche su casta politica
Marcia indietro del Consiglio regionale della Sardegna sulla proposta di legge che prevede l'istituzione di un sistema pensionistico su base contributiva per i componenti dell'Assemblea. La frenata è stata imposta dalla Lega, che è invece pronta ad approvare il taglio dei vitalizi degli ex consiglieri, seppur in ritardo rispetto alla scadenza del 30 giugno fissata dal governo per tutte le Regioni.
Lo stop sulle pensioni è figlio delle polemiche che hanno accompagnato l'inserimento della proposta nel ddl sulla sforbiciata ai vitalizi: per il progressista Massimo Zedda e per il M5s un modo surrettizio per resuscitare proprio quegli assegni che i cittadini percepiscono come privilegi della casta politica. Il ddl aveva ottenuto le firme bipartisan di maggioranza e opposizione, nei giorni scorsi però tre esponenti della minoranza, un progressista e due Pd, hanno ritirato le loro sottoscrizioni, e a questo punto il provvedimento così come concepito inizialmente non approderà nè in commissione nè in Aula.
Secondo quanto apprende l'ANSA, la Lega avrebbe già formalizzato la sua contrarietà alla proposta sulle pensioni sia durante la riunione del gruppo sia nella conferenza dei capigruppo di maggioranza di questa mattina. Insomma, il Carroccio è favorevole solo al via libera della parte del ddl sulla rideterminazione dei vitalizi. L'unica, dunque, destinata ad entrare in commissione Autonomia prima del passaggio in Consiglio.