Consumi: il food cresce del 2% in Italia

Sardegna
@ANSA

Linkontro Nielsen fotografa il primo quadrimestre 2019

Nel periodo gennaio-aprile 2019 le vendite del food nel largo consumo in Italia hanno fatto registrare un incremento del +2,3% sullo stesso periodo dell'anno precedente. L'aumento complessivo, a totale negozio, è pari al +2% con una previsione di chiusura dell'anno +1,5%. La fotografia è quella descritta alla conferenza stampa di apertura della 35/a edizione de Linkontro Nielsen, al via oggi a Santa Margherita di Pula con il tema "Build trust: rigenerare fiducia per guardare lontano".

"La fiducia degli italiani è stabile, cala solo a quota 68 rispetto ai 70 punti del 4/o trimestre 2018, senza segnali evidenti di ritorno ai livelli bassi del passato e in linea con quanto osservato negli altri Paesi europei", ha detto Romolo de Camillis, Retailer Services Director di Nielsen Italia. "Il tema è fondamentale per le nostre industrie - ha sottolineato Laurent Zeller, Ad Nielsen Italia - e noi possiamo giocare un ruolo importante nel facilitare il dialogo tra la grande distribuzione e i produttori".

"I primi quattro mesi del 2019 confermano gli andamenti positivi per tutti i prodotti - ha spiegato de Camillis - Le categorie del largo consumo riportano i seguenti andamenti nel periodo gennaio-aprile 2019: bevande +3,5%, gelati surgelati +2,7%, carne +3,2%, pane pasticceria +2,8%, pets +3,0%, gastronomia+salumeria+formaggi +1,8%, cura persona +1%. Dopo due anni in negativo, nel 2019 tornano a crescere le vendite in promozione, +1,7%". La geografia dei consumi vede il Sud a maggior crescita (+2,6%) rispetto a tutta la Penisola.

Da notare inoltre che il discount e il canale più interessante: dopo oltre 5 anni di crescita continuativa, inizia a configurarsi come un vero e proprio competitor del canale "super" investendo in servizi, basti pensare che ormai il comparto del fresco pesa il 35%". Analizzati anche i temi delle chiusure domenicali e dell'Iva. Per le prime, dove le vendite incidono, in crescita, per il 10% del totale, un'eventuale chiusura potrebbe pesare non solo sulle vendite, ma anche sulle dinamiche competitive. Anche l'aumento dell'Iva potrebbe avere effetti negativi sui consumi.
   

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